Spirali
in occasione della pubblicazione dei libri di Oskar Panizza (1853-1921)
curati e tradotti da Giovanni Chiarini
Dal diario di un cane
Psychopathia criminalis
L'Immacolata Concezione dei Papi
Wagneriana
incontro dal titolo
Oskar Panizza
La satira, la scrittura, la salute
 
BOLOGNA
Università, Complesso Belmeloro
via Belmeloro 14
mercoledì 26 ottobre 2011, ore 20.45
 
Intervengono
Giovanni Chiarini
docente di Germanistica, Università di Napoli "L'Orientale" e del Molise, curatore e traduttore dei libri
Sergio Dalla Val
psicanalista, cifrematico, presidente dell'Associazione culturale Progetto Emilia Romagna
Vittorio Volterra
psichiatra, professore ordinario di Psichiatria presso l’Università di Bologna, per molti anni consigliere della Società Italiana di Psichiatria e presidente della Società Italiana di Psicoterapia Medica
 
Dirige il dibattito
Carlo Marchetti
cifrematico, presidente dell'Istituto Culturale Felsina
 
L'incontro è organizzato da
Istituto culturale Felsina
in collaborazione con
Associazione culturale Progetto Emilia Romagna
Università internazionale del secondo rinascimento
 
R.S.V.P.
Per informazioni
tel. 345 3677971, 051 248787, 051 228800 - secondorinascimento@fastwebnet.it
 
 
Oskar Panizza

Medico psichiatra, poeta, scrittore di racconti, perseguitato politico, nasce nel 1853 a Bad Kissingen, Baviera, da una famiglia protestante ugonotta. Laureatosi nel 1880 in medicina all'Università di Monaco di Baviera, lavora come psichiatra in un istituto per due anni. Lasciata la clinica, si dedica alla letteratura. Pubblica il volume di poesie Düstere Lieder (Canti malinconici, 1885) in parte ispirato a Heinrich Heine e Ludwig Tieck. Durante un soggiorno di un anno in Inghilterra scrive e pubblica i Londoner Lieder (Canti londinesi, 1887), a cui segue un terzo volume di poesie intitolato Legendäres und Fabelhaftes (Sul leggendario e il fiabesco, 1889). Nel 1890 scrive Dämmerungsstücke (Racconti crepuscolari), influenzato dall'opera di Edgar A. Poe. Altre sue opere sono: Genie und Wahnsinn (Genio e pazzia, 1891), Aus dem Tagebuch eines Hundes (Dal diario di un cane, 1892) e Der Illusionismus und die Rettung der Persönlichkeit (L'illusionismo e la salvezza della personalità, 1895).
Nel 1885 Panizza è condannato dal Tribunale Reale di Monaco a un anno di prigione per "oltraggio alla religione". Dopo la sua reclusione emigra prima in Svizzera, poi a Parigi, dove pubblica la raccolta di poesie Parisjana. Tornato a Monaco nel 1901, viene imprigionato per quattro mesi con l'accusa di "lesa Maestà". Ritorna quindi a Parigi dove conclude la sua attività pubblicistica e dove resta fino al 1904. Dopo il suo definitivo ritorno a Monaco verrà internato in diversi ospedali psichiatrici (dove riuscirà a scrivere un'Autobiografia) fino alla sua morte, nel 1921.

Oskar Panizza

 
Giovanni Chiarini

Ordinario di Letteratura tedesca presso l'Università degli Studi L'Orientale di Napoli, ha pubblicato numerosi studi su Settecento, Ottocento e Novecento. È studioso di Oskar Panizza, di cui traduce e cura l'edizione italiana delle opere per la casa editrice Spirali, presso la quale ha già pubblicato Psychopathia criminalis (1990), L'Immacolata Concezione dei Papi (2008), Wagneriana (2010), Dal diario di un cane (2011).

 

 

Dal diario di un cane
Dal diario di un cane
A cura di Giovanni Chiarini
Panizza racconta la follia e l'assurdità del genere umano attraverso gli occhi di un piccolo cane di campagna che, dopo essere stato venduto a un nuovo padrone, arriva in città. I suoi pensieri, dapprima svagati, si fanno via via più penetranti. Il bassotto analizza, suddivide e classifica tutto ciò che gli passa davanti. Gli occhi che guardano e osservano sono quelli di Panizza, che opera un capovolgimento divertente e insieme provocatorio. In questo gioco dell'assurdo gli umani sono rappresentati come animali e gli animali, di cui il piccolo cane è inconsapevole portavoce, sono provvisti di razionalità e di sentimenti. Ne risulta un diario che è un interessante specchio della nostra vita, in cui troviamo non soltanto le riflessioni del bassotto sull'ingrata vita da cane fatta di calci, di costole rotte, di qualche affettuoso gesto del padrone, di ossi rubacchiati qua e là, ma anche considerazioni sulla società, sull'eros, sulla religione, sulla morte, sulla natura, espresse con leggerezza e ironia e scandite dall'instancabile trotterellare del cane. Questa edizione è arricchita, oltre che dalle illustrazioni originali, da un saggio di Giovanni Chiarini, che ne ha realizzato la traduzione e che da anni offre al lettore italiano la possibilità di cogliere il valore di questo eccellente letterato vissuto tra l'ottocento e il novecento.
 

Psychopathia criminalis
Psychopathia criminalis
A cura di Giovanni Chiarini
"Sempre, dallo studio della storia, è emerso che pochi uomini, dotati in maniera abnorme – i loro seguaci li chiamano 'illuminati' –, hanno fornito la materia infiammabile che ha scatenato i grandi movimenti popolari". Studiando queste personalità, Oskar Panizza ritiene di avere individuato e isolato con certezza scientifica una forma morbosa e virulenta, la psicopatia criminale, appunto, un'affezione della quale i democratici inveterati si offrono in maniera congenita e dalla quale i pensatori, gli ideologi e gli artisti in genere vengono, di volta in volta, aggrediti. Per estirpare questo pernicioso germe i governi di solito ricorrevano al patibolo e al carcere. Con uno staff di procuratori, di esperti giurati e di psichiatri preparati, invece, questi individui potrebbero essere dichiarati "malati di mente" e essere internati in salvifici manicomi di Stato. "Il trattamento mite, bagni temperati in vasca, la quiete, l'isolamento, il canto dell'usignolo al di là delle sbarre – un po' di josciamina e un po' di bromuro di potassio – e il discernimento politico di tutti questi internati" crescerebbe sensibilmente. La semplicità esibita da questa satira politica, il suo contesto storico così profeticamente fungibile, sinistramente proiettabile in tempi e realtà anche diversi e lontani fra loro, le inquietanti contraddizioni che affiorano dal pensiero di questo scrittore tedesco costretto a diventare un "anarchico" del pensiero, sono elementi che ripropongono oggi provocatoriamente la lettura di Psychopathia criminalis (1898).
 

L'Immacolata Concezione dei Papi
L'Immacolata Concezione dei Papi
A cura di Giovanni Chiarini
Sullo sfondo di una Germania dilaniata dalle feroci polemiche confessionali seguite alla proclamazione del Dogma della Immacolata Concezione di Maria (1854) e della Infallibilità del Papa (1870), lo scrittore tedesco, irriverente, sulfureo, con una particolare inclinazione per la satira, propone provocatoriamente anche il Dogma dell'Immacolata Concezione dei Papi. Nel contesto di questa dotta satira antireligiosa, l'inesauribile fantasia di Oskar Panizza diventa racconto di intensa, gaia vitalità che stempera in toni goliardici il nichilismo e lo scetticismo del nostro tempo e insieme ripropone temi e problemi d'insospettabile attualità.
 

Wagneriana
Wagneriana
A cura di Giovanni Chiarini
"Durante la ripetizione occasionale di queste o quelle centinaia di battute dell'opera wagneriana eseguite al pianoforte o in sale da concerto, si evidenziarono in alcuni uditori presenti espressioni solenni, volti tesi, occhi lucidi, rigidità delle membra. […] I medici furono presto concordi nel diagnosticare di essere in presenza di una nuova malattia, di un'atrofia costituzionale della percezione uditiva, e ciò causava un'atavica regressione allo stadio animalesco".
Il lettore troverà in questi scritti di Oskar Panizza un affresco dell'epoca, delineato a partire dal dibattito culturale tra euforici proseliti e duri critici di Richard Wagner. Sulla scia degli impietosi scritti polemici di Nietzsche, le posizioni degli intellettuali nei confronti di Wagner erano contrastanti, intese per lo più a condannare la sua svolta ideologica e reazionaria. Dal canto suo Panizza, con lo stile arguto e sagace del registro satirico, sembra tenere in considerazione anche le vicende biografiche del compositore, in relazione alla sua espressione artistica. Erano stati proprio gli eventi della vita a condizionare le scelte di Wagner, che tanti effetti sinistri ebbero sul popolo tedesco e sul suo "equilibrio psichico".
 
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