Filosofo e linguista contemporaneo influenzato da Lacan, Althusser e Chomsky.
Nato a Parigi nel 1941, linguista, insegna presso l'università di Parigi VII. Ha pubblicato numerosi saggi su riviste di linguistica e di psicanalisi. È stato redattore dei "Cahiers pour l'analyse". È autore di
Arguments linguistiques, edito da Mame nel 1973 e di De la syntaxe à l'interprétàtion. Quantités, insultes, exclamations, edito da Seuil nel 1978.
Milner tenta un ricongiungimento del pensiero lacaniano alla politica, operazione difficile e interessante, che spinge al limite il pensiero dei due, mettendone in gioco l'essenza teoretica. Jean-Claude Milner si riferisce principalmente ai tre registri di Lacan: simbolico, immaginario e reale, resi negli ultimi seminari con la metafora del nodo borromeo (così chiamato perché fu utilizzato dai Borromei come simbolo delle loro alleanze con altre due famiglie, consiste nell'annodamento di tre anelli in modo che se uno si rompe gli altri due vengono sciolti), nodo che è un reciproco legame: basta tagliare uno dei tre cerchi che lo compongono e anche gli altri due sono sciolti. È la questione estrema della psicoanalisi, questa di confrontare il simbolico con il reale – reale inteso come resto indicibile che si ripresenta: ripetizione del desiderio o pulsione di morte. Il reale interviene a smentire l'ottimismo ermeneutico, l’idea di una completa risoluzione della pulsione nell'interpretazione, dell'immaginario nel simbolico. La ricerca di Milner ruota intorno alla possibilità e agli eventuali effetti di una nominazione del reale, che chiama "sinonimia": quando Reale, Simbolico e Immaginario si riuniscono in un punto, portando lo stesso nome. L'accadere della sinonimia è un istante, si esaurisce immediatamente, ma apre lo spazio di pensiero della politica come reinscrizione della parola nel reale.
Ha pubblicato con Spirali:
• L'amore della lingua (1980)