Fulmini letterari, narrativi, in cui si esprime la poliedrica personalità dell'autrice, la sua vena ironica, surreale, trasgressiva.
Barbara Alberti è una scrittrice eccessiva, che, in questo libro, interviene come un fulmine a squarciare le conoscenze e le abitudini consolidate.
La sua scrittura innalza il frammento ad arte, la brevità diviene paradigma di saggezza ed il gusto per il surreale, l'ironico e il tragico si esprime in un romanzo a metà strada tra letteratura e cinema, in un geniale montaggio narrativo.
Estratto del libro
Questa è un'intervista all'autrice, che mi sono trovato a stenografare e riproduco nella perfetta imperfezione della parola parlata senza aggiunte o correzioni, poiché la realtà è incorreggibile. [...] Quando l'intervistatore (un intellettuale vestito di grigio - dice, per combattere i grigi, e sgominarli - paradosso che li tiene in vita da sempre) ha visto in dattiloscritto la conversazione, non ha più voluto firmarla. Non per viltà, essendo un uomo profondo e garbato - per fedeltà al grigio, cosicché lo travestiremo con segno di b, mentre l'autrice sarà - come è – B.
Quarta di copertina
Fulmini. Un bel dio col fuoco in mano, qualcosa che guizza, brucia. Prendere un libro – essere fulminati. Resuscitàti.
Ogni pagina metta in gioco l'universo, scateni quel riso “che una volta riso ha fine ogni miseria” – o non si scriva. (lo piango).
Fulmini perché mi piace l'esagerazione, la festa (anche se forse, poi, tre fiammiferi in mano a una bambina nuda nel gelo). Fulmini come comete (come te!) fuochi d’artificio (ma il godimento è vero). Storie accanto al fuoco. Nevica, bambino! riprenditi il tuo sogno. Vanifica il ricatto.
La scommessa di questi fulmini è la felicità. Messaggio di salute. Nonna di me stessa, mi racconto una favola improfanabile. Narro lo splendore dei margini. "Tavola di storpi di mostri di gobbi sotto le ruote di tutti gli eccessi" – froci ladri madri ingiustificabili, sconfinato magazzino di dolore (dietro, balena il cielo).
Voglio prenderti per mano. Fisicamente. Vieni. Io non ho paura. Pratico gli assassini, conosco tutte le tenerezze. Scrivo per farmi innamorare.
È giorno. Il primo.
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