Estratto del libro
LEI allora, sei pronto per il matrimonio?
LUI Quale matrimonio?
LEI ma il nostro, naturalmente, o te ne sei dimenticato?
LUI Ma quando abbiamo parlato di matrimonio?
LEI Quando? Ma allora non ricordi? Me l'hai detto almeno un mese fa. Scherzavi? O mi prendevi in giro?
LUI Non ti ho mai detto che volevo sposarmi. Ho detto semplicemente che non sono contrario, per principio, all'idea del matrimonio, che... bene o male ci credo. Un giorno... quando saremo più maturi... quando ci conosceremo meglio... potremo anche sposarci... ma adesso... ci conosciamo appena...
Quarta di copertina
Viaggio di nozze è un'opera teatrale e nello stesso tempo una raccolta di poesie. Il discorso, infatti, si snoda su due piani: quello poetico che dovrebbe costituire il commento e il sottofondo musicale, e la prosa che vorrebbe essere il quotidiano, la cronaca. Ma talora i due piani s'intersecano, la scrittura prende il sopravvento sull'ipotesi di lavoro. I protagonisti sono un uomo e una donna, uniti da un desiderio d'amore e sopra tutto da una comune vocazione al monologo. Lui è un personaggio apparentemente fragile che però si riscatta nella poesia.
Scrivendo liriche e recitandole a se stesso, acquista una forza sorprendente, un'imprevedibile capacità di comunicare. Peccato che questo vigore si frantumi nell'impatto con il prossimo. Il riscatto è proprio nel fallimento della vicenda coniugale. Lei non è meno nevrotica e contraddittoria. Dietro la sua arroganza c'è un febbrile desiderio di fuga, prima dalla casa materna, poi dalle responsabilità della nuova famiglia. La scena è un piccolo anfiteatro povero di oggetti come ad esprimere un vuoto mentale. Un disagio affrontabile soltanto con la solitudine e la poesia.
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