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Giappone. Istoria della Compagnia di Gesù
Daniello Bartoli
a cura di Nino Majellaro
Giappone. Istoria della Compagnia di Gesù
Anno: 1985
Pagine: 292
Prezzo: € 15,49
Dimensioni: cm 15,0x23,0
Legatura: brossura

Collana: Lettera e simbolo
ISBN: 8877700130

Estratto del libro
Da molti secoli addietro non v'è stata parte del mondo, che nè a più degno spettacolo, nè più da lungi, nè in atto di più contrarj affetti, abbia a sè tirati gli occhi del mondo, quanto l'Isole del Giappone. Elle (a dirne in prima il naturale) per lo gran circuito che navigandovi convien fare, col dar volta intorno all'Africa e alle costiere marine dell'Asia, sono lungi di qua diciotto, o, come i più sperti nocchieri le contano, dicennove mila e cinquecento miglia di burrascosissimo mare. Stanno su le porte dell'Oriente: e il vero lor nome Nifon, a renderlo in nostra favella, suona, Principio del Sole: e ciò perchè il Sole (dicono i Giapponesi) quando venne a far la sua prima entrata nel mondo, e dargli spirito e vita, comparve in su il loro orizzonte, e di quivi spiccatosi, diè principio alla carriera del giorno; acciochè tutto il mondo riconoscesse dal Giappone, e a lui fosse perpetuamente in debito di quanto vale il Sole. La lor Terra poi (sieguono a dire i medesimi) tratta di fondo all'acque innanzi a tutte l'altre, essere la primogenita della Natura, e per tal preminenza starne separata, e tutta in isola: e perciò anche il Sole a lei, come a prima erede, compartir largamente il più e il meglio della sua luce, con quanto altro di ben ne proviene: e quel che glie ne avanza, dividerlo al rimanente del mondo. Ripartesi in sessantasei, o, come altri li contano, sessantotto Stati, de' quali, già che non possono ampliare gli spazj, ingrandiscono il titolo, che non vi cape dentro senon per forza, chiamandoli Regni. Ma quanto è più lungo il recitarne i nomi, tanto è più brieve il misurarne i confini, che di poco si scostano l'un dall'altro, e tutti uniti in un corpo s'adeguan solo, o, se avanzano, di poco più che niente d'Italia, nel cui clima egli è, almeno in parte, situato...
Quarta di copertina
Zipagu (Cipangu) è un'isola in levante, ch'è nell'alto mare mille cinquecento miglia. L'isola è molto grande, le genti sono bianche, di bella maniera e belle; e la gente è idola, e non ricevono signoria da neuno, se non da loro medesimi.
(Marco Polo)

Tre secoli dopo Marco Polo, è Daniello Bartoli a scrivere del Giappone. Non lo visitò mai, lo conobbe attraverso le lettere e i resoconti dei suoi confratelli missionari e dalla carta del Mercatore sulla quale ne seguiva i viaggi. Storico straordinario e scrittore raffinatissimo, nacque a Ferrara il 12 febbraio del 1608. Ancora adolescente entrò nella Compagnia di Gesù di cui divenne lo storico ufficiale. Scrisse la Istoria della Compagnia di Gesù in ventisette libri. Oltre che di storia scrisse di scienza, letteratura, morale e religione.
A parere di molti il più grande prosatore del Seicento, secondo alcuni migliore anche di Galilei; Leopardi lo chiama "Dante della prosa". Così attraverso i resoconti di viaggio Bartoli descrive con estrema precisione di storico il Giappone medievale: le relazioni, gli scambi e i commerci, la politica, le guerre, l'amministrazione e la religione. Con quello stile che gli è particolare e che l'Anceschi definiva di una "radiosa letizia".
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