Estratto del libro
Da Intensità
I
di soprassalto
il cuore
sull'orlo
II
perché non resto a tendermi
(la frenesia del panico
mi ha già
spazzata via)
che vittoria sarebbe
- talmente intensità
III
mi metterò a gridarla la dannata
intensità
che mi marcisce addosso
senza coraggio (non si fa snidare
per la paura d'esser già invecchiata)
IV
per tutta storia mi è rimasto il sole
ciò che non toglie affatto
intensità
- a primavera lievito comunque
l'eccesso
vanità
densi destini (averne uno
gliela intesterei)
"Essere poeti, certo, non paga. Alla fine è necessario rifarsi, ancora e sempre, solo ai testi: leggere e farsi partecipi di una poesia che si sente, e per gran parte è, tuttora emarginata da una società persa nell'ossessione produttiva e commerciale. E leggere i testi significa, una volta individuato il privato e le sue leggi, privilegiare il vissuto dentro la storia comune, cogliere cioè nei vari vissuti non solo un 'valore' sociale e collettivo, ma anche il 'colore' linguistico, strutturale, emotivo, accostandoli (i testi) all'orecchio come una conchiglia, con la speranza di sentire, dentro, il mare. Funzionano? È, allora, la professionalità che prevale sulla casualità: anche se è bene aggiungere che la 'media' statistica dell'attuale poesia italiana è così alta e così valente da rendere per questa via giustizia ai nostri Maggiori, dentro il secolo come dentro la poesia..."
(Gilberto Finzi)
Quarta di copertina
Chi è il sesto poeta? La poesia ripercorre oggi il gesto di Dante.
GILBERTO FINZI, Prefazione
MARIA PAOLA CANOZZI, Intensità
FLAVIO ERMINI, Epitaphium Blesillae
IVANO FERRARI, Quel che si vede
LUCIANO FORTUNATO, Non plausibile. Poesie 1975-1979
GIULIANO MESA, Poesie per un romanzo d'avventura
ALESSANDRO MOZZAMBANI, Il braccio musicale (1977-1980)
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