Livio Caputo raccoglie i suoi articoli apparsi sul quotidiano 'La Notte' dal 1982 al 1984. La sua è una raccolta accuratamente selezionata. Gli articoli presenti in Con rabbia e con amore delineano il suo pensiero, la sua filosofia e il suo atteggiamento critico nei confronti dell'Italia di quegli anni.
Estratto del libro
Nell'Italia borbonica e clientelare, assembleare, scandalistica e piazzaiola, illiberalismo non è ancora un costume diffuso e spontaneamente praticato. Per ora vive soprattutto nelle coscienze di quegli uomini integri che, con paziente pragmatismo, svolgono con efficienza il loro lavoro, assumono onestamente le loro responsabilità e, col loro impegno silenzioso e costruttivo, costituiscono la struttura portante del nostro paese. Tali uomini non si lasciano guidare da pregiudizi ideologici né subiscono la dittatura della cultura dominante ma coltivano, ragionevolmente, indipendenza di pensiero e spirito critico.
Perché questa specie umana si moltiplichi occorre una costante e intensa opera di educazione alla libertà, di cui purtroppo si trova scarsa traccia nelle nostre scuole. Chi voglia dedicarsi a questo difficile (ma quanto nobile!) compito, ricordi e mediti quanto scrisse Leo Strauss a questo proposito: "L'educazione liberale richiede la rottura completa con il chiasso, la fretta, la spensieratezza, la meschinità della Fiera delle Vanità degli intellettuali come pure dei loro nemici. Richiede la sicurezza di sé necessaria per considerare come semplici opinioni i punti di vista più accettati e per considerare le opinioni correnti alla stessa stregua di opinioni estremistiche che
hanno almeno la stessa probabilità di essere errate delle opinioni più stravaganti ed irragionevoli. L'educazione liberale è liberazione dalla volgarità. I greci avevano una bellissima parola per indicare la volgarità; la chiamavano apeirokalia, mancanza di esperienza di cose belle. L'educazione liberale ci fornisce l'esperienza di cose belle." (Liberalismo antico e moderno, Giuffrè, 1973). Un'educazione e un costume liberale è ciò che auspico, con rabbia e con amore, per il nostro paese in quest'ultimo scorcio di secolo.
Quarta di copertina
Che cos'è un conservatore? Livio Caputo risponde con la sua prosa limpida e precisa: "lo non rifiuto la patente di conservatore – scrive – una parola che a mio avviso non contiene quella carica negativa che si tenta di attribuirle in Italia.. mi considero, invece, un progressista, sempre che a tale termine sia dato il suo corretto significato.. A me sembra che oggi, in Italia, ci sia ben poco da conservare. I nostri problemi attuali derivano in gran parte da vent'anni di errori, di cedi menti, di
false partenze, di leggi e riforme sbagliate ... . Un libro di parte, ma chi è intelligente è sempre di parte.
Introduzione
I. Istituzioni alla sbarra
La lentocrazia
Troppe occasioni, troppi ladri
I politici rampanti
Parlamento malato
Gli assi pigliatutto
Un esempio di non scelta
Gli strani soldi dei partiti
È arrivato il "Grande fratello"
Il mostro burocratico
Eserciti di occupazione
O riforma o morte
Mettiamo le briglie al potere
Nuove regole per la democrazia
Il deputato macchina
Lo Stato inadempiente
II. I conti che non tornano
Povere mille lire
Il Grande Moloch
La nuova lotta di classe
L'Italia alla groviera
I misteri della sanità
Maledizione dei prezzi politici
Caccia a "Miss Pensione"
Economia, politica e carità
La bomba "P"
La spesa impazzita
Quale politica dei redditi?
Il disastro della "Finanziaria"
Troppi ci frugano in tasca
In attesa del 31 maggio
Il profeta disannato
Il dovere dello Stato
III. Avventurismo sindacale
Chi semina vento ...
Fenniamo questi scioperi
Lavoro vero, lavoro falso
Ribellismo dilagante
Lavorare meno, perdere tutti
La rivoluzione degli stipendi
Sindacato a pezzi
La pagliuzza e la trave
Il porto dei privilegi
Democrazia in fabbrica
La battaglia delle 35 ore
Il cittadino dice basta
IV. La questione comunista
Il sabotaggio del PCI
Con chi, re Enrico?
Il cuore è sempre a Mosca
Berlinguer e Andropov
Che fine ha fatto lo "strappo"?
Il grande scontro
Marcia su Roma 1984
Il corpo estraneo
La presidente comunista
Onore delle armi
Chi ha votato PCI?
Comunisti italiani e francesi
V. Superiorità del liberismo
L'America torna a tirare
Morte dello Stato assistenziale
Ricetta per l'occupazione
Logica perversa
Urge privatizzare
Sguardo sul futuro
Mali italiani e cura inglese
Posti di lavoro veri e falsi
Vento nuovo da Torino
Motivi di un "boom"
VI. USA-URSS: Equidistanza impossibile
"Conquiste sociali" nell' URSS
La scatola vuota
L'inganno dei pacifisti
Crimine contro l'umanità
Due domande senza risposta
Vino analcolico, made in URSS
Sceneggiata romana
Ritorno alle cannoniere
Quo vadis, Andreotti?
Dopo di noi il diluvio
Un parallelo che non regge
Boicottaggio fallito
VII Pacifismo e pace
La pace oggi e domani
Meglio fredda che calda
Marciatori a senso unico
Una scelta strategica
Due visioni del mondo
Il Papa e la pace
La pace non è in pericolo
Viaggio nell'utopia
Pacifismo e difesa della pace
Niet e solo Niet
Il gelido vento dell'Est
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