Estratto del libro
Viviane Forrester: "La folla si muove impassibile: neutri i volti, inudibili le voci, misurati i passi. Stanno per morire tutti. La strada è calma. Tutti condannati. Non si affrettano, non gridano. Né implorano: sanno che sarebbe inutile di fronte a tanta costrizione. Passano. E passa il terrore ma dove? Dove dimora la dimenticanza? Dove si urlano le urla, dove si piangono i pianti? Dove si scatenano le crisi e scattano le scene? La calma degli individui e delle società è ottenuta tramite l'esercizio di forze coercitive di una violenza che non è neppure più nei termini della necessità e passa inosservata. Per costringere le passioni a esprimersi solo fra quattro mura, nell'intimità o nelle catastrofi; per soffocare le grida di sofferenza (o d'amore), i lamenti della miseria, i gemiti dei vecchi, la collera dei poveri; per addormentare quanti per tutta la durata della loro vita vengono assassinati, per nascondere che "l'inferno è vuoto, e tutti i diavoli sono qua". Lunga, terribilmente lunga tradizione di leggi clandestine, di cui nessuna rivoluzione tiene conto".
Quarta di copertina
Una critica radicale, in particolare della Storia, che rifiuta il ricatto del falso e spesso criminale ottimismo delle "soluzioni". Una riflessione politica e un'indagine nel sociale, lungo gli inediti percorsi dei manifesti più veri (Amleto, Don Giovanni, Pasolini, Artaud, Sade, Proust, Re Lear, Madame Bovary e anche il Genesi). L'urgenza di una constatazione imprevista, detta da una voce scandalizzata, rigorosa e provocatoria.
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