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Sognare l'altro
René Major
Sognare l'altro
Anno: 1982
Pagine: 200
Prezzo: € 12,91
Dimensioni: cm 21,0x14,0
Legatura: brossura

Collana: l'alingua
ISBN: 8877700882

Un nuovo stile di narrazione analitica in cui finzione e teoria s'intrecciano e la trama appare via via costruita secondo una logica precisa. Il racconto in analisi, i fantasmi, l'amore e l'odio, la voce, il sogno fino al caso clinico sono esplorati in una puntuale elaborazione.
Estratto del libro
Storia d'amore, certamente. E si sa che l'amore da transfert non è da meno di qualsiasi altro. Ma anche storia di sogno, tanto le situazioni si congiungono repentine come i transfert. Gli intrighi si annodano, le parole li fanno precipitare. Tutti i ruoli svolti dall'inscenazione del fantasma sono tenuti simultaneamente e simultaneamente drammatizzati, attualizzati.
Non c'è tempo per raccapezzarsi. Freud si trova, dopo, dappertutto in entrambi i sogni e nella realtà della seduta d'analisi dove immaginariamente si gioca una partita serrata. Dora ha già messo in pericolo la Regina per dare subito scacco al Re. E lei non gioca questa partita come la prima ma come una rivincita.

Quarta di copertina
Rischio di parola che distoglie il soggetto - analizzante e analista - da ogni discorso estraneo a se stesso, la pratica dell'analisi avrebbe dovuto relegare nel passato ogni uso del potere delle parole a fini di dominio e di assoggettamento. Questo sogno soffocato non cessa di esclamarsi e non cessa di non scriversi. L'autore non si accontenta di dirlo. Impegnato a strappare la psicanalisi a ogni ufficio di catasto, già nel luogo analitico, mostra in una messa in opera testuale come il suo discorso interno intersechi, urti e incontri quello dell'analizzante, come i suoi desideri, i suoi fantasmi, i suoi ricordi e i suoi sogni - fino al gioco dell'insensato dentro di lui - diano accesso al discorso inconscio dell'altro. Si dispiega qui un nuovo stile di narrazione analitica in cui finzione e teoria tessono un intreccio la cui trama si rivela di una logica inconscia e rigorosa. Si vede come alcuni significanti personali dell'analista, ancora recintati dentro la sua analisi, facciano ritorno nella teoria e nella scrittura; come nel tempo logico di un "udirsi dire" la sua storia e il suo dialetto, le sue leggende e i suoi miti siano rielaborati affinché la parola non si reiteri e non si fissi in una sintassi nota, repertoriata; come attraverso una parola di analizzante il soggetto dell'inconscio sia sognato affinché possa parlare il proprio nome.
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