Trockij vivo » Pierre Naville

Incontrai Trockij per la prima volta a Mosca, nel novembre del '27. Poi lo vidi in altri luoghi, a Prinkipo, a Parigi, a Copenaghen e in altre citt� in cui mi trovavo di passaggio, a volte in treno, in auto o su una nave: in genere fu un rapido incontro. Lavorai con lui, ora lontano ora al suo fianco, per pi� di dieci anni, quasi fino alla sua morte. Ma nessun ricordo per me � carico di emozione e quasi d'irrealt� come quello della prima visita che gli resi a Mosca in occasione del decimo anniversario della rivoluzione d'Ottobre...

"Incontrai Trockij per la prima volta a Mosca, nel novembre del 1927. Poi lo vidi in altri luoghi, a Prinkipo, a Parigi, a Copenaghen e in altre citt� in cui mi trovavo di passaggio, a volte in treno, in auto o su una nave: in genere fu un rapido incontro. Lavorai con lui, ora lontano ora al suo fianco, per pi� di dieci anni, quasi fino alla sua morte".
Con queste parole Pierre Naville inizia il libro dedicato a uno dei principali artefici dell'Ottobre 1917, Trockij, il cui pensiero e la cui azione a lungo occultati e vilipesi dagli stalinisti cominciano a essere apprezzati nella loro dimensione. Si intensificano gli studi che illustrano e analizzano il suo ruolo storico sottolineandone l'importanza e evidenziandone le propaggini fino all'attualit� di oggi.
In che consisteva e come si manifestava la personalit� di quest'uomo eccezionale? Gli storici la riconoscono sulla base di eventi e di testi. Talora di testimonianze, prima fra tutte l'autobiografia. A queste opere generalmente manca il vivo approccio all'uomo, non alla vita aneddotica in cui rischia di somigliare a molti altri, ma agli aspetti per cui da tutti gli altri si distingue nei comportamenti abituali, nei meccanismi del pensiero, nei giudizi che d� di altri uomini, nella visione del mondo e della storia, di quella storia che subisce e su cui con forza agisce. Gli fu accanto nella riflessione e nella pratica rivoluzionaria Pierre Naville, uno dei rari testimoni e compagni di lotta cui sia stato possibile valutare appieno l'uomo e il teorico, il combattente e il capo di partito. Naville ricorda e attesta, descrive e narra, scopre e svela: ha la lucidit� del seguace che sa valutare e giudicare e magari prendere le distanze. L'ammirazione per quell'uomo fuori del comune � evidente ma non cieca.