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Malfarà
Enrico Panunzio
Malfarà
Anno: 1986
Pagine: 248
Prezzo: € 11,88

Collana: Romanzi
ISBN: 8877701102

Il mito, il canto, il riso. Marfalà introduce i temi più noti della classicità: il ritorno a Itaca, l'incesto, il crimine, il castigo, la follia.

Sono qui narrate le gesta di Malfarà, derviscio della mente e autentico alunno professo dei reverendi Gesuiti di Mondragone, attraverso la Murgia, una terra sommersa e stregonesca. Con spirito divertito e stile ironico, Panunzio costruisce un intelligentissimo stupidario, una storia dominata dal surreale, punto di passaggio del lungo cammino della letteratura parodistica dalla Batracomiomachia ad oggi.
Estratto del libro
Tolse gli occhiali per nettarli a uno sghembo di camicia, aspettò che il treno uscisse da un traforo per orientarsi.
Della notte già somma restava un vetro di aria sottile, la lumescenza delle ovatte lunari e il sonno dei paesi spenti: presepi sopra le pietre. «L'Arcadia e la camorra!» pensò. Attraversando quelle terre desolate, la forra dei briganti, l'inferno dei fieni bruciati, il binomio timbrava giusto. Di chi era quella lapide?
Quarta di copertina
Per averlo seguito a passo di beduino nelle Puglie dietro un tamburo, non so chi sia Malfarà in compagnia di un unico bagaglio di portenti nel vasto mondo, sicofante e coreuta di maschere e di finzioni dipinte sulle ocre di un vaso magnogreco.
Sarà la Murgia sommersa e stregonesca il suo teatro. Nei panni di un eterno Briccone l'oriundo rianimerà nella masseria‑colonia tra le pietre la trama sofoclea di Oreste e Elettra, sonnambuli e troppo inetti nel nostro secolo per meritare la torcia di un delitto. Considero di avere qui perseguito il mio idolo cavalleresco sotto l'ala di un Arcangelo al Gargano. Se rimane una traccia di vissuto, una morchia di memoria, non mi basteranno cento vite per espiare questa colpa degenere e plebea.
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