Estratto del libro
Nei documenti qui raccolti possiamo dunque leggere un capitolo essenziale della progressiva conoscenza della Cina in Europa; vicenda destinata ai più ampi sviluppi (solo con l'insegnamento di J.P. Abel Rémusat al Collège de France nel 1815 avrà inizio la sinologia moderna) e tutt'altro che conclusa. Oggi si parla tanto di ermeneutica, di "fusione degli orizzonti culturali", e cioè dei problemi connessi a ogni evento interpretativo fra culture ed epoche diverse; in questo libro noi assistiamo non a una "teoria", ma a un'ermeneutica in atto, con tutte le sue contraddizioni, le sue indecisioni, i suoi inevitabili errori, che sono però anche espressioni di una volontà di comprensione che non nasce a freddo, sul tavolo di lavoro dell'"erudito" e dello "storico", ma che trae origine da azioni e progetti concretamente vissuti e passionalmente realizzati fra pericoli, rischi di morte, ambizioni, illusioni, sogni sublimi, delusioni, insuccessi e sconfitte. Documenti cioè di quell'ermeneutica aspra e reale che guida da sempre la vita delle culture e dei singoli uomini in esse. E in virtù di un simile cammino che noi oggi possiamo lusingarci di possedere conoscenze ben altrimenti ricche e fondate sulla cultura cinese, non senza, naturalmente, altri limiti che siamo lontani dall'aver individuato e superato. Sicché bisogna riconoscere che fu il "pregiudizio" cristiano, ben prima e ben più della scienza, a renderci accessibile la Cina, rendendo nel contempo possibile, in forza di questo incontro ermeneutico, un nuovo modo di considerare noi stessi.
(Dalla Presentazione di Carlo Sini)
Quarta di copertina
Il 14 maggio 1689 Leibniz giunge a Roma: tappa fondamentale del suo viaggio in Italia. Qui conosce padre Grimaldi, che era stato missionario in Cina. Da questo momento Leibniz comincia a studiare la civiltà e il pensiero filosofico dei cinesi, secondo quell'ideale di un sapere universale enciclopedico che coltivò per tutta la vita. Da tale interesse derivano una serie di documenti e di testimonianze che lo stesso Leibniz raccolse a stampa nel 1697. Tra essi uno splendido saggio che Leibniz compose per l'occasione.
Il presente volume riproduce tale documentazione, la cui importanza storica e teorica è tuttora capitale per quell'incontro fra Oriente e Occidente che, dal tempo di Leibniz, non ha smesso di rappresentare l'elemento più decisivo e più ricco di destino per la storia dell'uomo moderno.
Assistiamo così a una vivente pratica dell'interpretazione (dell'ermeneutica, diremmo oggi) tra mondi e universi culturali lontani e radicalmente diversi, con tutte le connesse avventure e i relativi travagli. In particolare il tema della scrittura ideografica cinese, posta singolarmente in relazione con quelle ricerche leibniziane che costituiscono l'ideale fondamento della logica contemporanea, si impone (contro ciò che Hegel polemizzando contro Leibniz ne aveva pensato) come una grande questione teorica che ancora ci sta di fronte coinvolgendo il senso dei nostri futuri saperi di uomini della verità tecnico-scientifica planetaria.
CARLO SINI, Presentazione
G.G. LEIBNIZ, Prefazione al libro intitolato Le ultime novità della Cina
Recensione del libro intitolato Le ultime novità della Cina
R. Padre Nicola Longobardi, Trattato della religione dei cinesi
Preambolo
Sez. I. Dei libri classici e autentici della Cina, con cui si debbano decidere le questioni dibattute.
Sez. II. Della diversità che talora si trova sui libri autentici, ovvero come in questi casi si debbano preferire i Commenti al Testo
Sez. III. Dei simboli di cui si serve la setta dei Letterati, e da cui s'inferisce che essa abbia due specie di scienza, l'una falsa e l'altra vera
Sez. IV. Della maniera in cui, in generale, fa Filosofia la setta dei Letterati
Sez. V. Della scienza antecedente, cioè come è stato fatto e prodotto il mondo secondo i cinesi
Sez. VI. Della scienza susseguente o a posteriori, come in questo mondo le cose si generano e si corrompono
Sez. VII. Del celebre assioma cinese Vuen-Vuelety, ossia tutte le cose sono uno o una stessa cosa
Sez. VIII. Che cosa sono la corruzione e la generazione secondo i Letterati cinesi
Sez. IX. Come si fa la differenza delle cose, supponendo quanto è stato detto nella sezione precedente
Sez. X. I cinesi non hanno affatto conosciuto la sostanza spirituale, distinta da quella materiale, bensì una sola sostanza materiale in differenti gradi
Sez. XI. Degli Spiriti o degli Dei, che la setta dei Letterati adora
Sez. XII. Alcune autorità degli autori classici che trattano degli Spiriti o Dei della Cina
Sez. XIII. Tutti gli Spiriti o Dei della Cina si riducono a uno solo, che è la Li o Tai-Kie
Sez. XIV. Dei differenti attributi che i cinesi danno al loro principio primo
Sez. XV. Cosa sono la Vita e la Morte secondo i Letterati cinesi. Da ciò si potrà vedere se la nostra anima è immortale e in che modo
Sez. XVI. Che i più abili Letterati cinesi sono atei
Sez. XVII. Sentimenti di vari Letterati seri con cui ho conferito su queste materie
Note di G.G. Leibniz al Trattato della religione dei cinesi
Lettera del R. Padre Le Gobien al signor G.G. Leibniz
Lettera del R. Padre Bouvet al R. Padre Le Gobien
Due lettere del R. Padre Bouvet al signor G.G. Leibniz
Lettera del signor G.G. Leibniz sulla filosofia cinese al signor De Remond
Sez. I. Del sentimento dei cinesi su Dio
Sez. II. Del sentimento dei cinesi sulle produzioni di Dio, o del principio primo, della materia e degli spiriti
Sez. III. Dei sentimenti dei cinesi sull'anima umana, sulla sua immortalità, sui premi e i castighi
Sez. IV. Dei caratteri di cui Fohi, fondatore dell'Impero cinese, si è servito nei suoi scritti, e dell'Aritmetica binaria
Estratti delle lettere di Maturino Veyssiere La Croze a Sebastiano Kortholt
Estratto della lettera di Leibniz a Padre Kochanski
Vuoi condividere questo libro sul tuo sito/blog?
Usa il nostro Widget!
Copia il codice da inserire nel tuo sito/blog
|