Estratto del libro
Charles Sanders Peirce, primo e insuperato "analista dei segni" dell'epoca odierna, scruta con occhi da fenomenologo l'impianto cosmico e i suoi indizi millenari, ne trae spunti di riflessione, conferme alle proprie ipotesi filosofiche, ma sopra tutto e inaspettatamente per chi come noi non è più incantato dall'"infinito universo e mondi" ne ridisegna i contorni per rispecchiarvi una storia del segno e delle sue figure fenomeniche. Quest'antologia nasce proprio con l'intento di manifestare tale incontro tra semiotica e cosmologia, senza dubbio tra i più affascinanti e proficui dell'opera peirceana, anche se molto discusso o a volte decisamente trascurato. O, meglio, nasce con l'intento di palesare come Peirce, raffinato e intelligente costruttore di neologismi semiotici, si occupasse, nel medesimo periodo e con identica passione, dei misteri dell'universo, della sua storia, delle sue regole di funzionamento, giungendo a edificare un potente "sistema" di cosmologia.
Gli strumenti che egli utilizza in quest'indagine sono, poi, gli stessi con cui affronta ogni altra questione teoretica: sono i modelli logici, le categorie faneroscopiche, la massima pragmatica. Anche questo dovrebbe fare riflettere sulla profonda unità del pensiero peirceano e sull'impossibilità di emarginare quest'importante parte del suo lavoro: la cosmologia non fu infatti l'ultimo, patetico divertimento di un filosofo un po' eccentrico, che mai seppe assoggettarsi agli ordinamenti teorici dell'Accademia, ma rappresentò una parte vitale – forse il cuore stesso – di una filosofia originale, ricca, brillante, unica per il suo carattere multiverso nel panorama del pensiero contemporaneo.
È Peirce stesso a insistere più volte su questo punto quando indica come uno dei problemi fondamentali della teoria del ragionare "quale specie di concezione dovremmo avere dell'universo", quando si dichiara convinto dell'esistenza di una sorta di "co‑understanding" tra uomo e natura o quando scrive che "la legge della mente è l'armonia celeste e vivente". I segni non sono, dunque, unicamente strumenti formali che servono a ordinare metodicamente il campo dello scibile umano, ma rappresentano la chiave di comprensione della realtà in cui ci muoviamo e, anzi, sono la realtà stessa "dal nostro punto di vista". Così "l'intero universo è pervaso di segni, se non addirittura esclusivamente composto di essi".
(Dall'Introduzione di Rossella Fabbrichesi Leo)
Quarta di copertina
La presente antologia offre al lettore un'originale sintesi del pensiero di Charles Sanders Peirce, il più importante filosofo americano di tutti i tempi, grande logico e creatore della semiotica e del pragmatismo. Il suo tema riguarda il rapporto fra teoria dei segni, filosofia e cosmologia, che fu sempre il nodo speculativo unitario al quale Peirce ispirò le sue ricerche. Esso è qui presentato e svolto con l'ausilio di alcuni manoscritti finora mai apparsi a stampa, eccezionalmente concessi dalla Harvard University Press e dal "Peirce Edition Project" che sta curando la nuova edizione cronologica dei papers peirceiani. All'interesse teorico si aggiunge quindi l'eccezionalità dell'evento editoriale. Il volume si conclude con una lettera di Peirce a Mario Calderoni, sconosciuta in Italia nella sua versione integrale, che è un'ulteriore e preziosa testimonianza dei rapporti del pragmatismo di Peirce con la cultura italiana del '900.
CARLO SINI, Presentazione
ROSSELLA FABBRICHESI LEO, Introduzione
LA LOGICA DEGLI EVENTI
Come ragionare. Una critica degli argomenti
Indice
Capitolo I. Le categorie
Capitolo II. Cos'è un segno
La logica degli eventi
Lettera a Christine Ladd-Franklin
(La logica dell'universo)
Conferenze sul pragmatismo
Lezione seconda. La fenomenologia
Lettera al Signor Calderoni
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