Spirali Homepage
Chi siamo | Dove siamo | Rassegna stampa | Network | Rights | Come acquistare
Ricerca avanzata »


Homepage
Novità
Libri
Riviste
Argomenti
Autori
Agenda

Multimedia
Siti amici





Puoi trovarci anche su

anobii

Facebook

Youtube

Twitter


La cocaina e Come intendere le afasie
Sigmund Freud
a cura di Alessandro Atti, Armando Verdiglione
La cocaina e Come intendere le afasie
Anno: 1990
Pagine: 218
Prezzo: € 15,49
Dimensioni: cm 14,0x21,0
Legatura: brossura

Collana: Questioni aperte con i classici
ISBN: 8877702982

Estratto del libro
Ho studiato, in ripetute ricerche su di me e su altri, l'azione che l'assunzione di cocaina esercita sull'organismo umano sano e l'ho trovata in una essenziale concordanza con l'effetto delle foglie di coca nella descrizione di Mantegazza.
Presi la prima volta 0,05 grammi di cocainum muriaticum in soluzione acquosa all'1%, durante una leggera indisposizione provocata da affaticamento. Questa soluzione è abbastanza densa, un po' opalescente, di uno strano odore aromatico. Suscita una sensazione di gusto dapprima amaro, che passa in una serie di sensazioni aromatiche molto piacevoli. Il sale di cocaina asciutto ha lo stesso odore e lo stesso sapore in misura più forte.
Pochi minuti dopo l'assunzione, si stabiliscono un'improvvisa schiarita e un senso di leggerezza. Inoltre, si sentono le labbra e il palato stopposi, poi una sensazione di calore nelle stesse posizioni e, se si beve acqua fredda, la si sente calda alle labbra e fredda all'esofago. Altre volte, prevale una piacevole freschezza in bocca e alla faringe.
Quarta di copertina
Dal 1884 al 1887, Freud pubblica quattro articoli sulla cocaina. Consultando testi come quello di un discendente degli incas o quello in cui Unanué, nel 1794, esalta le "virtudes della famosa planta del Perù nombrada coca", Freud indaga il materiale disponibile su questa pianta e ne analizza gli effetti psichici, anestetici, afrodisiaci e l'impiego contro l'affaticamento, la depressione, la disassuefazione dalla morfina e dall'alcool.
Oggi, quando ormai la cocaina ha soppiantato la morfina e gli altri oppiacei, l'attualità della proposta di Freud è sorprendente: anticipa di oltre un secolo la questione della droga aprendo un dibattito di cui avanza qui i termini. È altrettanto sorprendente che, pochi anni dopo, nel 1891, Freud sia tratto all'indagine sulle afasie.
"I due saggi non possono essere avulsi dall'itinerario di Freud", scrive Armando Verdiglione. Dalla loro connessione, che inaugura un'indagine sulla droga come logica, Freud giungerà pochi anni dopo, con L'interpretazione dei sogni, all'invenzione dell'inconscio e alla psicanalisi. Questo testo, smontando un'impostazione che presumeva di fare provenire le afasie dalle lesioni patologiche, risulta oggi uno dei testi freudiani di maggiore rilevanza analitica. Esso ci mostra un Freud che, all'esordio della sua ricerca, non solo non mira affatto a classificare il sintomo in una localizzazione, ma presenta, per la prima volta, un disturbo afasico insorgente paradossalmente senza malattia e che sottrae alla localizzazione perfino la lesione.
Vuoi condividere questo libro sul tuo sito/blog?
Usa il nostro Widget!


Copia il codice da inserire nel tuo sito/blog