In questo libro Jean-Pierre Faye compie una riscrittura della storia della filosofia, cogliendo, nella sua vasta produzione letteraria, i nodi di un unico racconto. Estratto del libro
Nel raccontare quel che, in esso e in noi, racconta e da un inizio che, in modo inevitabile, non sia ancora stato messo in conto, il pensiero s'introduce in un racconto, di cui occorrerà pur domandarsi se il pensiero non ne sarà la favola.
E proprio così, sono già incomincia te le cose – le questioni su quelle cose –, nel modo più fugace e come distogliendosi. Infatti, sono circa sei le svolte che conducono verso la questione del raccontare. Le prime due attraversano due parole in lingua greca. Due parole che sono la partenza di sviluppi pieni di senso, ma che non sono definite rispetto a quella che, altrove, nella stessa lingua, si definisce filosofia. Una platonica e l'altra, piuttosto, aristotelica, tali parole sono, mythos e diegesi. Una: parola, discorso, racconto, diceria, messaggio, consiglio, risoluzione, favola. L'altra: racconto, narrazione, esposizione nel raccontare, nel descrivere. Sono entrambe da tenere in serbo in ciò che potrà seguire ora. Delle successive quattro svolte, la prima compare fin dai primi momenti di un discorso proposto come metodo "per guidare bene la ragione": e chi sviluppa tale discorso "propone uno scritto solo come una storia o una favola". Se il Discorso cartesiano è favola, che cos'è dunque una favola o una "storia"? Che ci riporterà ancora a una parola greca, historie? istorih: ricerca, informazione, esplorazione; relazione su quanto si è saputo; racconto - storia in effetti. Ma che cosa possa essere una storia o una favola della ragione, o del discorso per guidarla bene potrà intendersi attraverso l'ascolto di un contemporaneo, lo stesso biografo Adrien Baillet: "È giusto ascoltarlo mentre fa egli stesso il racconto dei suoi progetti al riguardo", scrive, abbordando 1'anno 1629 della sua Vita del Signor Descartes. Nonché per aprire le virgolette su quanto segue: "Avendo acquisito, dice, qualche nozione generale, concernente la Fisica (...) potremmo impiegarla (...) e renderci, così, come padroni e possessori della Natura (...) ho trovato una via... ". Raramente è toccata più nel vivo l'antidefinizione di chi bisogna certamente designare maestro di Descartes: "Chiamo sempre ragione quell'apparenza di discorso che ciascuno forgia in sé". Per Montaigne, la "ragione" del discorso ha preceduto il discorso della ragione. Il discorso cartesiano viene, senza dubbio, a farci il racconto del suo progetto. Ma non interroga la legittimità di questo potere del racconto, lungo la via di una presa di possesso e di una nuova padronanza. Come questionare della via, della potenza, della "forgia" stessa - di questa ragione narrativa?
Quarta di copertina
Per inventare la filosofia, il filosofo eracliteo e omerico varcava il mare Egeo. Poi, la filosofia scolastica tentò di cancellare la forza di narrazione dal suo perpetuo viaggio. Ma la svelano, in Spinoza e in Nietzsche, alcune sorprendenti notazioni. La filosofia non interroga il racconto. Ma i campi narrativi gravitano attorno alla filosofia. Il movimento ebraico della Aggadah chiama la filosofia greca a rendere conto... Con la filosofia medievale, ebraica, araba, latina, che rende possibili il Rinascimento e la rivoluzione scientifica europea, nonché l'invenzione dell'etica e della società dei diritti. La temibile regressione della filosofia, intorno al "formidabile choc heideggeriano" del 1934-35, esige una radicale trasformazione di approccio filosofico. Importa intendere quanto fu raccontato e riportato, con una grandiosa tecnica di dissimulazione volta a mascherare cosa avvenne in Europa, dal 1933 al 1945, con un lungo gioco a nascondino e di ridescrizione che identifica con il nichilismo una narrazione filosofica apertasi a Atene con "l'ipotesi della libertà"
Prefazione all'edizione italiana
Premonizione italiana
Lettera preliminare
Argomento
Apertura
Parte I: recitativo filosofico. La questione
LIBRO I – ONTOLOGIA E NARRAZIONE: Il Seminario d'estate e la Sala delle Macchine
Partitura 1. Il Seminario d'estate
I. Narrazione, favola, filosofia: le sei svolte
II. I1 diniego e la singrafia: progetto tucidideo, clausole narrative
III.
- Semestre d'estate. L'abbassamento
- Nietzsche e l'errore dell'Essere: il fumo volatile
IV.
- Clio. L'Historíe: tre definizioni
- Storia, racconto, narrazione: fotomontaggio e reportage
- Narrazione e cognizione: il gnarus e narrator
V
- Racconto segreto: "il filosofo del nazionalsocialismo"
- "Nichilismo metafisico": il filosofo competente
- Nota sul verificabile: "più radicale della verifica"
- La narrazione e il vero: tra Spinoza e Hegel
Partitura 2. La Sala delle Macchine
l'essere nello stesso tempo: campo sociale e simultaneità
I.
- L'orologio narrativo: narrazione di Termidoro
- L'intreccio riportato: la Verschlingung
- Punto di taglio paradossale: gli Schnittpunkte
- La sfinge sociologica: il rapporto sociale e la sua misura
LIBRO II – NARRAZIONE E SOGGETTO: Il Koan e il racconto del dubbio
I. Immagine e narrazione: i Cogitata spinoziani
II. Narrazione e "legge mentale": Spinoza e le ideae
III.
- L'idea e il peso: che linguaggio vi parlerò?
- Apud vulgum, apud Philosophos: i filosofi le hanno usurpate
- Come raccontarLe? Un incubo per me
IV.
- Relazione luce linguaggio: nascita di scrittura
- Il racconto del dubbio: l'epoché e il daigi l'albero a doppio ramo
- Soggetto inassegnabile: "dove si vorrà..."
V.
- La sussistenza: la rosa e il libro. Ehyé asher eh
- II racconto dell'essere: ware ari. Io sono. Diciamo così
- Soggetto movente: lo Shark Kitab e il subjectum moyens
- Gioco della luce: racconto delle ragioni, figure della Gewalt. Verso una terza Critica: i quanti di valore
LIBRO III – VERITÀ E NARRAZIONE: Il recitativo e la ziggurat
I. Il rapporto di morte: Marx o Lenin. La parola dittatura
II. Narrazione e granello quantico: la sovrapposizione. Lager e Lagerei. Corpi narratori, bersagli narrativi
III. Il recitativo e la ziggurat: Sumer, le città raccontate
IV.
- Hegel e la svista: l'incominciamento e il vero
- Diluvio delle versioni: da Nippur a Ninive
- L'abbassamento o l'energia: finzione della "decostruzione"
- Il vero dentro: Sumer e Heian. Il balzo e la svista
- Il travedere e la dominanza: il "logocentrismo" denunciato. Klages e Göring
- Dire riportare raccontare: il legein e il porre
- Europa: naufragata. Da Agadé a Europa
V.
- Heidegger e la Confessione di fede: "Bekenntnis zu A. H."
- Filosofia in posizione dominante: lotta per l'essere. La filosofia "sopra il punto morto".
- Azione della filosofia: la Wendung. Svolta heideggeriana "verso la metafisica" nell'anno '33
- La messa in guardia e il pittogramma: Segno pittografico su una casa
- Nube e narrazione attiva: la nube del "nichilismo metafisico" nell'anno '34. Versione scritta, versione parlata
- Nube narrativa e essenza dell'Essere
Parte II: verso una narratica. L'operazione
LIBRO IV – FILOSOFIA NARRAZIONALE: Il racconto di Europa
I.
- Racconto del superabile: tra‑passo della metafisica nell'anno '36
- La narrazione ripuaria: contro la sospensione dell'interdetto
- Ritorno all'essenza dell'essere come rivoluzione nazionalsocialista.
La Confessione di fede: lessico dell'essere, dell'esserci, dell'essente, dell'essenza
- Marche lessicali nel Terzo Impero: Völkisch, Volksgemeinschaft, Volksgenosse. La sragione narrativa
II.
- La parola‑mezzo nella parola‑tempo; essente e essere: participio e infinito
- Ambiguità e precisione: schiavi e uomini liberi. La proposizione di Alcidamante
- Fiabe dell'origine: "rimozione da parte del Logos"?
- Arringa, appelli, lezione, racconto: "... lui solo è la realtà..."
III.
- Filosofia narrazionale: naufragio "dell'occidentale nell'europeo"
- Istanze di singolarità: catastrofe di Poincaré e catastrofe d'Igitur
- Piegatura del panettiere e racconto antisemita: il modello di Arnold e di Avez
- La dissimulazione e il ripiego: il nichilismo.
"Jüdische Literaten" o "espressione del fascismo"?
- Troiani e francesi: attività, storia, diramazioni. Calcante e Gargan
IV.
- Falde della narrazione: "l'altra parte" di un mondo
- Ancora la dissimulazione: il wiederkehren e la Kehre. Trasformazione e cancellatura
LIBRO V – TRASFORMATISMO E GRANDI NARRAZIONI: La Haggada e gli Aggadoth
I.
- Il narrato gargantuino: mitologiche, onde stazionarie, rotture quantiche
- Linguaggi e rapporti di forza: eidon, oida, histor
- Rivoltamento narratico e visibilità: stato stazionario Lévi‑straussiano e visibilità di Foucault
- Grandi narrazioni: versioni gargantuine
II. La dopofisica: dall'essere all'assioma: i 14 libri assiomatici di Aristotele
III. Haggada e Aggadoth: potenza narrativa e lingua ebraica
LIBRO VI – OPERAZIONE NARRATICA: La diaspora narrativa
II.
- Primo maggio frasetta: racconti di "dittatura"
- Narrativa, narratica, narrazionale: funzione narrativa, operazione narratica, problematica narrazionale
- La pagina cancellata: il discorso di Posen
LIBRO VII. – CRITICA DELLA RAGIONE NARRATIVA La Sonata di Lenzer Heide
I.
- L'ombra e il "buon europeo": il racconto indirizzato a Resa
- Cellule e concetti: "il superuomo" e il secondo Zarathustra. Pensiero "extraeuropeo"
II. Critica della ragione narrativa: discussione Bogdanov/Lenin. I teoremi di Kant/Marx
III.
- La sonata di Lenzer Heide: la metafisica contro il nichilismo
- Parossismo antilogocentrico: "rimozione da parte del logos" all'Istituto Göring
IV. Modernità, immagine, narrazione: a Pico della Mirandola
Parte III: pensiero del transformat. La posta in gioco
LIBRO VIII – RAPPORTO E VIBRAZIONE: Tecnica e bersaglio
II. Le parole‑racconti e le cose: la narrazione zero, l'esagramma della soluzione
LIBRO IX – IL TRANSFORMAT: Un'etica del linguaggio
I. Heidegger lo spirito: "spettro" e "teatro delle virgolette" La metafisica della soggettità...
II.
- II transformat: campo di siti e fasi della trasformazione
- Notazione sui trasformabili: sociobiologia o decostruzione
- Natura diritto totalità. Totalitarismo e diritti dell'uomo: come "complicità"?
- Tre momenti del transformat: physis, subjectum, orizzonte
- Prolegomeni alla manifestazione del transformat: il supremat, iperreale/ concettuale. Il transformat
- L'idea essere: ragione – come oggetto che cambia
III.
- Narratore e il pericolo: il tempo del grande pericolo. "Quel che è successo in Europa"
IV.
- Distruzione dell'etica: l'etica come "caduta" ateniese?
- Etica del linguaggio: lavoro molecolare della trasformazione
V.
-Dell'insistenza: l'evento del predicato
LIBRO X – DI QUALCHE METODO: Prologo finale
1. Cambio materiale e cambio di forma
2. Struttura, comunicazione: il cambio
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