Spirali Homepage
Chi siamo | Dove siamo | Rassegna stampa | Network | Rights | Come acquistare
Ricerca avanzata »


Homepage
Novità
Libri
Riviste
Argomenti
Autori
Agenda

Multimedia
Siti amici





Puoi trovarci anche su

anobii

Facebook

Youtube

Twitter


La moneta di Caronte. Lettere e poesie per il terzo millennio
AA.VV.
La moneta di Caronte. Lettere e poesie per il terzo millennio
Anno: 1993
Pagine: 191
Prezzo: € 10,33
Dimensioni: cm 14,0x21,0
Legatura: brossura

Collana: l'alingua
ISBN: 8877703679
Contributi di: Adriana Zarri, Alexander Langer, Annelisa Alleva, Antonella Anedda, Carlo Sini, Chiara Scalesse, David Maria Turoldo, Domenico Vuoto, Ermanno Krumm, Francesco Dalessandro, Gianfranco Palmery, Gianna Sarra, Giuseppe Conte, Luigi Baldacci, Marco Guzzi, Maria Luisa Spaziani, Mario Luzi, Milo De Angelis, Sauro Albisani, Sergio Givone, Sergio Quinzio, Vitaldo Conte
Estratto del libro
Spesso abbiamo pensato che nell'era dei media è solo la colpa che può rendere protagonisti. La colpa rende nudi, visibili, veri; spesso si colpisce per potere poi espiare, purificarsi, riscattarsi; abbiamo pensato che la giustizia fosse compiere un terribile delitto, ansiosi di riscattare una colpa commessa da altri, non si sa quando, non si sa per quale motivo. Abbiamo anche pensato che la nostra vita interiore potesse essere alimentata da questa concretezza di colpa, siamo stati mossi da un impulso di punizione, e quindi di redenzione. Dall'acre cortina di fumo che ci circonda abbiamo cercato una relazione d'identità tra cosmo e parola, tra parola e oggetto, tra delitto e punizione. Quasi mai siamo stati esauditi nell'immaginarci arbitri di questa giustizia. La larvata prigionia ci ha fatto nascere il desiderio di scomparire, drammaticamente, di essere visti. […]
La presunta colpa e la mancata espiazione diventano causa del nostro volere sparire, del non potere essere individuati nel nostro pathos, diventano tutt'uno con il "volere" creare scandalo: da qui il  rimorso di non avere adeguate pene per espiare l'infinità e la minuziosità del male.


Quarta di copertina
Prima di traghettare le anime, ci racconta il mito greco, Caronte esigeva un pedaggio: tale pedaggio era costituito dalla moneta che i parenti ponevano sotto la lingua dei morti (e chi non possedeva la moneta era condannato a restare sulle rive dell'Acheronte). La moneta di Caronte è appunto il titolo di questo libro curato da Giovanna Sicari con gl'interventi in forma epistolare di noti poeti, saggisti, teologi: da Luzi a David Maria Turoldo, da Adriana Zarri a Sergio Quinzio a Giuseppe Conte. Brevi lettere tese a cogliere – con la sapienza del proprio stile e della propria passione profetica – l'invisibile cerniera di trapasso fra due millenni. Senza nessun millenarismo. Consapevoli che l'anno duemila s'inaugura in un paradosso: quello di essere una frontiera e, insieme, un niente. Comunque colmo di attesa e d'ipotesi. Ogni scritto mette a fuoco la tremenda disappartenenza su cui si fonda questo numero, come l'oroscopo di un cartomante. Veritiero non in quanto tale, ma per l'enormità delle voci che esso raccoglie e annienta in un istante. Non serve puntare l'esistenza sul duemila, così come non serviva aumentare il valore della moneta tra i denti del defunto. L'anno, come punto di traghetto, è l'esito di un'estrazione a sorte nel momento stesso in cui dà senso a un'intera tradizione.
In esso si specchia ancora una volta l'enigma di ciò che inizia. Nella miniera del nostro primo vederlo, Caronte è davvero l'impassibile testimone di una consegna fatta altrove.
Vuoi condividere questo libro sul tuo sito/blog?
Usa il nostro Widget!


Copia il codice da inserire nel tuo sito/blog