«Il suo nome è destinato a trovar posto nel cuore di ogni persona di ogni lingua russa e, al pari di colui che lo porta, sopravviverà a noi, ai nostri figli, ai nostri nipoti».
(Josif Brodskij, Premio Nobel letteratura 1987)
La prima antologia poetica di Kušner proposta in traduzione italiana, corredata in appendice da un'ampia raccolta di scritti critici. Una poesia di grandi temi, che da più di quarant'anni è capace di evocare nell'osservazione del particolare quotidiano l'universale eterno dell'esistenza.
In questa raccolta San Pietroburgo, città natale del poeta, diventa crocevia di popoli e culture: infinite sfumature dello stesso soggetto, come in un viaggio virtuale, attraverso vie, palazzi, stagioni e paesaggi che il poeta incontra lungo il proprio cammino. Ogni tappa acquista un valore esemplare, diventando momento di riflessione privata attorno ai grandi temi della vita, della morte e dell'amore.
La naturale inclinazione a "un'ironia da natura morta" porta l'autore a scegliere di rinsaldare il proprio legame con la tradizione poetica, per giungere a un'interpretazione originale della realtà e del "fare poetico", offerto qui nella semplicità della sua "poesia pura".
Conclude il volume un'ampia panoramica sul ruolo del poeta e sul valore della poesia: cinque saggi che delineano i termini e le questioni, attraverso le testimonianze dei grandi autori con cui il poeta è venuto in contatto.
«La sua ricerca lirica, straordinariamente coerente e integra si snoda nello spazio esiguo tra essere e non essere, sul fil di lama tra felicità e dolore, nell'intervallo di luce e d'ombra tra il pieno della vita e il vuoto della morte: un universo intessuto di dettagli allusivi e segreti, nei quali si rivela l'universalità di un destino, il dramma di un'esistenza, il bagliore di una gioia». (Vittorio Strada, "Corriere della Sera")
«La poesia è essenzialmente il tentativo dell'anima di liberarsi attraverso il linguaggio; l'opera di Aleksandr Kušner è uno dei casi in cui l'anima ha ottenuto tale liberazione». (Josif Brodskij) Estratto del libro
E la prossima volta in Russia voglio vivere.
Ma sarà un altro secolo, altri tempi saranno.
Vedrò Parigi, potrò vedere Roma,
Della Neva alle rive care ritornare.
Allora i versi leggerò di quel poeta
Che un tempo sono stato – non ci credo –
Così dirò: peccato, il mondo non ha visto,
Che versi su Roma egli ha mai scritto!
E i nuovi amici mi saranno accanto.
Che strano – mettendoli alla prova talvolta
Con lo sguardo, ciò che ho dimenticato invano
Cercherò, per poi arrendermi con un gesto della mano.
E colei che nel futuro mi toccherà di amare...
Ma no, una seconda volta non ci è data.
Lì sarai più felice, non opporti, non far storie.
Ah, se si scegliesse, io sceglierei l'amore.
«La poesia ci insegna a vedere ciò che ci circonda in modo nuovo. E più si ampliano i contenuti della poesia che ci cattura, più si arricchiscono la nostra esperienza e la capacità di orientarci con ispirazione nella vita; la nostra stessa vita è più significativa e... più felice, nonostante le sventure che pure essa reca». (Kušner)
«Le sue poesie germogliano sulla nuda terra, mentre affondano le radici nella cultura del passato». (Licachev)
Quarta di copertina
"Aleksandr Kušner è uno dei massimi poeti lirici russi del ventesimo secolo. Il suo nome è destinato a trovar posto nel cuore di ogni persona di lingua russa e, al pari di colui che lo porta, sopravviverà a noi, ai nostri figli, ai nostri nipoti. Affermo questo non per esuberanza di sentimento personale, non in qualità di collega scrittore, ma come lettore".
(Josif Brodskij)
Aleksandr Kušner e la poesia russa del ventesimo secolo di Josif Brodskij
La strada più breve di Dmitrij S. Lichacev
POESIE
Ruderi
I tempi non scegliamo
Ti addormenti e ti svegli in lacrime...
Le correnti d'aria al mattino, fra le tende
L'uomo con la rosa
Ho amato – e al risveglio, di me senza ricordo
n cespuglio
C'era nebbia. E nella nebbia
Settembre spazza con la grossa scopa
Se le pietruzze, in due mucchietti diversi
Un velo di polvere. In lontananza il chiarore
Spalancato è il cielo notturno – e visibile
Il paese – nuvola alla finestra
Non c'è miglior sorte che a Roma morire
Con trenta gradi sotto zero è molto facile
Nelle antiche incisioni di Pietroburgo
E la prossima volta in Russia voglio vivere
La tua voce attraverso la cornetta
Fin dal primo giorno, piccina ...
n sogno
Gli fu concesso di scegliere la morte
Un bottoncino era il piccolo obolo
Conosco la ragione per cui ad Atene e a Roma
Quando il fogliame stormisce, il mio dolore è lieve
Oggi, Ottavia, il vento è così forte!
Da questa parte del confine misterioso
Perdona, incantata Babilonia
Ferve la vita, tumultuosa, sulle pareti del sarcofago!
E se dormi sul lenzuolo candido
Il flautista
L'ape
Sono disposto a tutto ...
L'ombra sotto il cespuglio di lillà dagli occhi bovini
Pan
Lanciano sassi i ragazzacci al filosofo in giardino
Nessuno, nessuno io vorrei essere
Immortalità è quando intorno a un tavolo
Mi diverte che Bakst, Niiinskij e Benois
Ecco la statua di bronzo, fusa su un modello
Un breve mantello indossa un' Aonide
"C'è musica in una canna sulla costa"
Inverno caldo, vivo, fragrante!
Ahimè, tu non sei né freddo né fervente
Michelangelo
Cesare, Augusto, Tiberio, Caligola, Claudio ...
Oltre le Alpi, attraverso una cittadina barbarica
Le dita ricordano il peso e la massa
Il piatto ho lavato sotto il veloce getto
Le cose: forbici, occhiali, ombrelli, chiavi ...
Se ancora ci fossero centauri e sirene
La sirena del battello – ecco il basso!...
Le nostre separazioni son più difficili e più lunghe
La caraffa
Oh palazzo dello Stato Maggiore!
Questi sogni infausti sono menzogne!
HofJman
Ma anche nel giorno più giocondo
Due borbottii, forse, due mormorii
Quel che anima chiamiamo
Neanche una delle donne conosciute
Si alzò nella sua casa, a Leningrado
Vivere in un'altra città è come non vivere.
Vedo, vedo di buon' ora
Venezia
Vedo distintamente il secolo dodicesimo.
Forse ci son due tenebre
Perché Van Gogh dall' aria tempestosa
E se all'inferno finirò
Tovaglia, felicità, che paradiso!
È notte. La neve si accosta alla finestra
Qualcuno piange tutta la notte
La busta appare molto strana
In amara disperazione stringersi
Fraternizzo con le nuvole di notte
Dispongo le cose
Quale felicità, che paradiso
Va via restate. Tanto soffia il vento
Nel freddo di Petropavlovsk vede Pietro in sogno
Andiamo lungo la Mojka, la Mojka
In un caffè
Esplorati tutti i meandri della tenebra
L'anima dell'arte
Migliori diritti
Il sospiro di sollievo
Da Achmatova
"Meglio di Amleto, Cesare, Lear..." Echi di stampa
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01/11/2006 - Plumelia. Almanacco di cultura/e
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25/06/1998 - La Voce di Mantova
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