Sculture pulsanti, anatomie allusive: una suggestiva arte oggettuale che coniuga fantasia artistica e maestria tecnica
Un volume che riunisce gli esiti più alti dell'artista che ha dato vita a un'impossibile terza avanguardia. Interroga la modernità e la trae verso l'incredibile. Interroga le avanguardie e le legge. Saverio Ungheri interroga la pittura, la scultura, l'architettura, le altre arti e invenzioni. E non le rappresenta, le legge. Non è solo arte, non è solo invenzione. È poesia dell'arte e dell'invenzione. Estratto del libro
Non ho mai trasmesso solo la tecnica. Insegnando a vedere, a ragionare – non il lavoro pedante del disegno – credo di aver insegnato a disegnare con la mente, non con le mani. La mano deve eseguire ciò che la mente pensa: è un concetto di maniera. Insegnare ai ragazzi a vedere le cose. La maggior parte dei ragazzi non vede, non guarda, non ascolta. [...]
Ho sempre dipinto. I primi anni che ci siamo sposati, mia moglie e io abitavamo in una camera ammobiliata. In quella camera, in un angolino, avevo il cavalletto con i colori.
E dipingevo. Tutti i momenti che avevo liberi: di sera, di mattina, di pomeriggio. Non ho mai trascurato la pittura, anche lavorando. Dipingere è fare il lavoro degli angeli, cioè un lavoro che ti dà gioia. Quando tu lavori e il lavoro ti piace, non è pesante. E così dovrebbe essere per tutti. Invece, se io vado a lavorare per sbarcare il lunario, non è la stessa cosa. Ciascuno dovrebbe decidere nella libertà il lavoro che deve fare. Non basta la tecnica per l'arte. Se l'artista è in grado di disegnare, non ha bisogno di altri mezzi che non siano la mano. L'arte è il disegno a mano libera, cui si giunge dopo aver fatto molta esperienza.
Quarta di copertina
Quella di Saverio Ungheri è un'impossibile terza avanguardia. L'avanguardia che può sorgere dalla lettura della sua esperienza. L'avanguardia che non può più essere né presentarsi, e nemmeno enunciarsi, come avanguardia. Atto inaugurale. Atto assoluto. Arbitrario e di qualità. Saverio Ungheri interroga le avanguardie. E le legge. Saverio Ungheri interroga la pittura, la scultura, l'architettura, le altri arti, le invenzioni. E non le rappresenta. Le legge. Non è solo arte. Non è solo invenzione. È poesia dell'arte e dell'invenzione. È la scrittura di questa poesia. [...] Saverio Ungheri, maestro mediterraneo e europeo, può affidare la bella lezione di Leonardo al terzo millennio.
(Armando Verdiglione)
ARMANDO VERDIGLIONE, Il bello della differenza
FABIOLA GIANCOTTI, Intervista a Saverio Ungheri
ARMANDO VERDIGLIONE, Intervista a Saverio Ungheri
Galleria di opere
Date principali
Contributi di critica:
Antonio Altomonte, Enzo Nasso, Pierluigi Albertoni, Giuseppe Selvaggi, Sergio Bernardi, Duilio Morosini, Fausto Cimara, Sandra Orienti, Vito Apuleio, Carlo Giacomozzi, Sandra
Giannattasio, Lorenza Trucchi, Luciano Marziano, Gabriella Pompei, Arturo Dalla Vedova, Domenico Zappone, Giorgio Fasan, Emilio Villa, Bruno Morini, Sandro Paparatti, Elio Mercuri,
Bartolomeo Rossetti, Luigi Tallarico, Gianluigi Biagioni Gazzoli, Alberto Scotti, Michele Greco, Clotilde Paternostro, Agostino Ghilardi, Giovanni Fallani, Ugo Arcuri, Franco Solmi, Marcello Venturoli, Anna Iozzino e Sergio Guarino.
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