Una novità assoluta rispetto alla lettura delle fiabe finora compiuta dai più noti critici letterari, semiotici, filosofi e linguisti (Lévi-Strauss, Propp, Bettelheim, Chomsky, Eco, ecc.), che abbiamo studiato a scuola e all'università. Una lettura delle fiabe fatta con la psicanalisi e la cifrematica, la scienza della parola. La sirenetta, Hänsel e Gretel, Il brutto anatroccolo, Cappuccetto Rosso, Il re nudo, Cenerentola, Pinocchio e tante altre storie vengono lette da Armando Verdiglione senza nessun debito verso l’ideologia propria dei più noti scrittori di fiabe e favole, che hanno reso universali tabù e superstizioni appartenenti alla loro epoca, alla loro religione, alla loro ideologia nazionale o al loro fantasma di morte. Armando Verdiglione si chiede come possano essere definite educative fiabe come quelle diffuse dalla pedagogia dell’infanzia, che propagandano la naturalità e, a volte, la necessità di costituirsi soggetti alla morte, a idee di matricidio, di parricidio, di fratricidio e d’infanticidio, oppure che inscrivono la vita entro una genealogia familiare, entro il cerchio della gnosi (fra l’origine naturale e la fine altrettanto naturale). Interrogandoci sulla fiaba, c’interroghiamo su come incomincia il nostro itinerario e come prosegue nella favola e nella saga, costituendo il nostro viaggio intellettuale. Da Edipo a Cristo, si svolge la fiaba, la favola e la saga dell’intera umanità, il suo viaggio verso il valore intellettuale assoluto, che è la civiltà. "La scommessa, per ciascuno di noi, è di scrivere la nostra saga". Estratto del libro
Non soltanto le donne della Bibbia, ma anche le donne della poesia tanto greca quanto latina, persino Venere, si leggono nell'attuale Maria. E anche Edipo si legge nell'attuale di Cristo. Nella parola originaria, la fiaba, la favola e la saga costituiscono il nostro viaggio intellettuale. Nulla è passato. Nulla è presente. La memoria è in atto. Si rivolge alla qualità della vita. E si scrivono, della memoria, le sue arti e le sue invenzioni. La rivoluzione sta qui: come la vita, nella sua scienza, nella sua particolarità, nel suo specifico, diviene valore intellettuale. Assoluto. Questa la restituzione in cifra di quanto abbiamo ricevuto, che mai è stato e che mai ha potuto esserci dato. La restituzione del testo. La classicità dimore oltre l'avvenire. Il granello di civiltà è ciò che si raggiunge. Né scontato né da scontare. E i dispositivi della fiaba, della favola e della saga seguono i dispositivi della conversazione, della narrazione e della lettura. Dispositivi di forza e di direzione. Intellettuali. Come intellettuale ormai è la cosa.
Quarta di copertina
La prova di realtà appartiene alla fiaba.
La prova di verità appartiene alla favola.
E la saga, con la scrittura, conclude alla qualità intellettuale.
Nota
Lembi di luce
La nostra favola
La clinica della vita
Il viaggio di Trieste
Il globale è intellettuale
La pelle
I dispositivi della tripartizione
Il narcisismo
Il panico e la sua cura
Le scarpette rosse
La fiaba di Venezia. La famiglia, il Veneto, la salute
I cigni selvatici
Il brutto anatroccolo
Barbablù
I vestiti nuovi dell'imperatore
Hänsel e Gretel
La sirenetta
Pinocchio, Cappuccetto e la differenza sessuale
La lampada, il cibo e l'immacolata concezione
La bella, l'orso e il denaro
Il principe, Cenerentola e la ricchezza
Il lupo, l'agnello e l'albero
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