La questione della struttura della poesia, da cui sorge il racconto della vita: un'opera per ritrovare il filo della forza lirica, che spinge gli uomini a fantasticare, costruire, narrare
Estratto del libro
L'esercizio poetico, per effetto del perenne rinvio e della tensione abduttiva, è una disseminazione di senso. Liberandosi di tale effetto differitorio, esso cesserebbe di produrre universi proposizionali di senso che, in quanto tali, non sono "il" Senso.[...]
L'esercizio differitorio tipico della poesia, che può darsi solo oberandosi del compito di disseminare significazioni, creando effetti di ritardo, brama, al pari della bonaccia, la tempesta (fondamentale topos del John Donne della Bonaccia e della Tempesta, da cui Montale ha certamente attinto) [...].
La pulsione creativa [...] si scontra, irrimediabilmente, con la pulsione verso il silenzio e la de-creazione [...].
Ma forse che potrebbe esservi altra soluzione, per salvare il ruolo della poesia, dall'operare, con classico gesto ebraico, un medium acrobatico tra le due diverse pulsioni? Lo stato di fissità – la bonaccia, con la stagnazione di un differimento di presenza [...] – non dovrebbe forse combinarsi, in un medium sempre acrobatico, con la tensione verso il verum della cessazione di tale differimento, e quindi della scomparsa del poeta [...]? Forse che la poesia non dovrebbe operare un perenne compromesso tra le due istanze?
Quarta di copertina
La Bibbia, la filosofia, la poesia, la "teologia", la scienza, la matematica, la fiscalità, la linguistica, il testo cristiano sono qui interpellati, interrogati, chiamati in causa e convocati – con una ginnastica intellettuale – in un tessuto nuovo e unico, con rigore, con eleganza, nell'istanza di conclusione e di qualità.
John Bloch è uno scrittore di estrema intelligenza, un genio che dà all'intellettualità un'accezione superlativa e che qui offre un preambolo della sua produzione a venire. Senza nessun compromesso, che è sempre gnostico.
(Armando Verdiglione)
Echi di stampa
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17/11/2005 - Messaggero Veneto
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13/11/2005 - Il Popolo
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