Estratto del libro
Se, nella sostanza e oltre i distinguo, a sinistra, soprattutto in Italia, non ci si è allontanati dal comune denominatore che è stato l'humus – tra l'altro – del comunismo, non sempre a destra si è colta fino in fondo la lezione del crollo del Muro: troppo spesso ci si è limitati a un' analisi schiacciata fra i poli dialettici comunismo/ anticomunismo, senza cogliere il processo rivoluzionario nella sua dinamica e nel suo fondamento. È ben vero che l'analisi critica del processo posto in forse dai fatti del 1989 non è semplice né agevole; ma è altrettanto vero che, se essa non può essere compiuta in via principale dal ceto politico, non può essere ignorata dallo stesso. Anche perché la distrazione sul carattere strutturale della crisi – il "mondo in frantumi" – si traduce in distrazione sul corollario della dinamica della crisi medesima, che conduce all'esilio della politica. Il primo governo Berlusconi, nel 1994, non è caduto a causa di un" golpe" comunista, ma a causa di un commissariamento della politica, al quale hanno concorso forze estranee alla rappresentanza popolare. Nell'ottica tecnocratica – si torna al filo conduttore dell' Anti‑prince –la politica non funziona perché non usa i metodi delle scienze esatte. Non funziona perché si ostina ad affidare le decisioni a persone che non hanno competenza, che, cioè, non sono dei "tecnici". Ciò che è misurabile – in quest'ottica – è buono e reale, ciò che non lo è rientra nell'irrazionale, ed è da combattere. Che non si tratti di pensierini in libertà, ma di convinzioni diffuse e radicate è confermato proprio dagli esperimenti, realizzati negli anni 1990 della storia italiana, di "governi tecnici", con prefetti al vertice del Viminale e generali dell'esercito al vertice del ministero della Difesa...
Quarta di copertina
Una volta, un allievo fece notare a Hegel, il padre delle ideologie totalitarie moderne: "Ma, professore, i fatti contraddicono le vostre teorie". Il filosofo lo guardò con distaccata sufficienza. "Tanto peggio per i fatti!", fu la sua risposta lapidaria. Dopo il 1989, e ancor più dopo l'11 settembre 2001, fatti di straordinaria importanza hanno invaso la nostra vita tramite i mass media. Intorno a tali eventi ciascuno di noi porta i propri criteri di giudizio, i propri condizionamenti, le proprie "teorie".
Questo libro è il diario di un conservatore con incarichi di governo e di partito, coinvolto in prima persona nell'attualità politica. Tocca vari temi, dalla bioetica al terrorismo, dall'immigrazione alla libertà religiosa, dalle radici cristiane dell'Europa alla dialettica fra politica e tecnocrazia, ma ha come filo conduttore l'intento di mostrare che è giusto essere conservatori, in Europa come negli Usa. L'Autore ha composto questo taccuino politico non per dare conto della sua opinione, ma per comprendere una realtà che ci precede. Ha quindi preferito indossare la veste dell'allievo di Hegel, piuttosto che quella dell'incauto e pericoloso professore.
Introduzione di Giuliano Ferrara
Prefazione di Gianfranco Fini
La prima volta "vera"
- Vallecorsa, ovvero un esempio di "terra sana e pulita da coltivare"
- 13 maggio 2001: che cosa è cambiato per la destra italiana
- 2001‑2004: i problemi e le ombre
- Dalle ombre alle sfide: ipotesi di restyling
- Nodi da sciogliere e interrogativi
a cui rispondere
Verso la fine della politica?
- Dalla politica senza limiti alla politica debole
- La politica debole di fronte all"'uomo in frantumi"
- Il processo rivoluzionario per la frantumazione dell'uomo
- Contro la deriva tecnocratica, restituire alla politica il ruolo che le compete
- Dalla diagnosi alla terapia, in un contesto (al momento) favorevole
La sindrome di Pilato
- Il catino del procuratore
- "Quid est veritas?": come giungere a una "democrazia totalitaria"
- Il gulag e la provetta
- Il diritto alla vita e il diritto naturale
- "Hai mai visto un bambino con la spina bifida?": un interrogativo e due risposte tra la vita e la morte
- Visita guidata ai nuovi lager: la selezione dei feti
- Una scienza per uccidere o per curare?
- La legge di natura, pietra d'inciampo per ogni ipocrisia
Una politica non artificiale né assistita
- La sinistra di fronte alla bioetica: nostalgia per la lotta di classe
- La sinistra di fronte alla bioetica: il concepito senza diritti
- Quando il '68 è di troppo
- Fassino + Radicali = uomo come mezzo e non come fine
- Sulla tutela del nascituro si dissolve la fiction diessino-veltroniana
- Parentesi sulla droga
- La sconfitta della sinistra biotecnocratica
- Il supermarket in liquidazione e i doveri del centrodestra
Un'anima per l'Europa
- Le radici rifiutate, ovvero le amnesie di certi cantori dei diritti dell'uomo
- Diffidenze dei popoli europei verso la falsa Europa
- Qualche conseguenza politica: demografia, immigrazione, criminalità
- "Piccole patrie", grandi nazioni, eurotecnocrazia
- Nelle radici cristiane la risposta ai limiti della globalizzazione...
- ... e alla esigenza di una corretta laicità
7. Alla scuola di san Benedetto, contro il "fatalismo della storia"
- Il "mare nostrum" del XXI secolo? L'Oceano Atlantico!
La destra per una storia condivisa
- Fascismo, anticomunismo, e oltre
- "La verità è l'unica carità concessa alla storia"
- Miti fondativi artificiali e ricerca della reale identità italiana
- L'eredità dell'unificazione forzata
- Riscoprire l'identità, ritrovarsi italiani
- Purificare la memoria: Fini a Gerusalemme
- Memoria e cultura, storia e politica: connessioni e distinzioni
Immigrati: le sfide dell'integrazione
- La Fini‑Bossi e i rapporti con i paesi di origine
- Il collegamento tra permesso di soggiorno e contratto di lavoro
- La regolarizzazione, primo riuscito banco di prova del nuovo sistema
- Passare alla "fase 2"
- Contro la clandestinità: collaborazione degli enti territoriali
- La sfida dell'integrazione e la partecipazione al voto
Terrorismo: "questione religiosa" e libertà religiosa
- La fuga: salvacondotto o autostrada per il terrorismo?
- Vincere l'antiamericanismo residuale
- Religione e politica: separazione, coincidenza, distinzione
- Libertà religiosa, intese e regole comuni
- Per una legge sulla libertà religiosa
- Dal velo al crocifisso, contro i nuovi iconoclasti
Contro il terrorismo senza se e senza ma
- Luogo comune n. 1: "Col governo Berlusconi l'Italia non è più amica degli arabi"
- Luogo comune n. 2: "C'è il terrorismo perché c'è la miseria"
- Luogo comune n. 3: Lo scontro di civiltà
- Colpire Madrid per indebolire Rabat
- Lotta al terrorismo: modello francese o modello italiano?
- Modello "foro napoletano"
- Modello "benda sugli occhi"
La destra italiana nella "Magna Europa"
- Da Nassiriya all'amor di patria
- Eredi di un patrimonio dilapidato
- Dall'amor di patria alla "Magna Europa"
- Radici comuni dell'ordine americano e della storia europea
- Dalla cultura della "Magna Europa" alla sua difesa
- "Un nuovo atteggiamento morale", alternativo al politically correct
- Usa: "forza" e "sanità". Il "caso Missouri"
Il fondamento della patria rinnovata
- Otranto, 1480: assedio alla Cristianità
- L'''amore della patria terrena" degli Ottocento Martiri
- Roma "salvata" da Otranto
- La "naturalezza" del sacrificio di Otranto e la "stanchezza dell'occidente"
- Cercansi uomini (e donne) disposti a "correre qualche rischio per le proprie idee"
- In ciascun uomo le radici della "patria ritrovata"
Per concludere Echi di stampa
•
10/08/2010 - Il Tempo
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15/10/2005 - La Gazzetta del mezzogiorno
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10/02/2005 - il Giornale
•
20/01/2005 - Secolo d'Italia
•
16/01/2005 - La Gazzetta del Mezzogiorno. La Gazzetta di Lecce
•
02/01/2005 - ibero
•
01/01/2005 - Ideazione
•
27/12/2004 - Avanti
•
18/12/2004 - Quotidiano di Puglia
•
15/12/2004 - Secolo d'Italia
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