Estratto del libro
L'ostinato ricorrere di [...] parole "politicamente corrette" nel discorso dei responsabili politici, dei militanti associativi, degli esperti, dei giornalisti non è un semplice fenomeno di moda, un semplice conformismo. Questi termini, e le nozioni che coprono, non sono invocati secondo una congiuntura, in funzione dei bisogni, per essere dimenticati l'indomani, quando i problemi che pretendono di risolvere non si porranno più. Costituiscono un corpus, i cui termini procedono da una stessa fonte e sono legati gli uni agli altri. Tra loro corre uno stesso filo psicologico, che dà loro coerenza: la paura del conflitto. Rinviano a una stessa causa obiettiva, di cui sono i sintomi: la regressione della democrazia, esplosa in comunità, in briciole di individualismo tribale, nell'assenza di eredi dei riferimenti dello Stato repubblicano. Hanno un effetto tangibile: l'instaurazione di uno Stato preventivo, caratterizzato dalla creazione continua di costrizioni regolamentari e di istanze di osservazione, di valutazione, di controllo, dominate da esperti.
Coloro che adoperano questi termini impongono i propri codici e le proprie procedure con un assolutismo che travalica, in modo sempre più banale, le frontiere della coscienza e della vita privata. Rivendicano il monopolio dell'umanesimo, contro ogni altra logica, fingendo di "escludere l'esclusione" e di correggere le disuguaglianze delle "discriminazioni positive". La loro capacità di scoraggiare ogni spirito di resistenza è direttamente proporzionale all'ingenuità con cui la visione del mondo che propagano contraddice la concezione dell'individuo, autonomo, plurale e responsabile, su cui il pensiero dell'illuminismo ha fondato la dignità del cittadino. In breve, queste parole disegnano i contorni di un'ideologia di cui si sottovaluterebbero a torto le devastazioni, con il pretesto che è senza soggetto...
Quarta di copertina
Oggi sono centrali gli interrogativi sulla rappresentanza parlamentare e sindacale, sul dialogo sociale, sul ruolo della società civile, sul federalismo, sul multiculturalismo, sui conflitti di memoria, sulle discriminazioni positive, sulla laicità, sull'esclusione e sulla penalizzazione dei rapporti sociali. L'Italia e la Francia sono senz'altro i paesi che, per ragioni differenti, risultano più fortemente implicati in tali questioni: l'Italia perché l'unità dello Stato risale a tempi non lontani, la Francia perché deve la sua unità allo Stato e perché non esisteva prima dello Stato in quanto nazione.
Il triplice scacco analizzato in questo libro è la disattesa di tre speranze. La prima speranza è stata formulata all'indomani della seconda guerra mondiale quando gli Stati democratici europei hanno creduto di poter fondare l'unità politica del continente sulla presa di coscienza di interessi economici comuni. La seconda speranza è comparsa negli anni sessanta e settanta quando, sulla scia della Svezia e della Germania, la conversione delle sinistre socialiste al capitalismo è stata considerata un fatto pressoché compiuto. La terza speranza è nata alla fine degli anni ottanta quando il crollo del modello sovietico dava la sensazione che la democrazia liberale si sarebbe imposta all'insieme del mondo.
Prefazione all'edizione italiana – La controrivoluzione permanente
Premessa all'edizione francese
Introduzione – Politically correct è francese?
Prima Parte – Lo Stato senza nazione
Il trittico repubblicano
Il "terremoto" mondiale
La democrazia contro la Repubblica
Seconda Parte – La comunità, ecco il nemico!
La laicità generalizzata
L'individualismo tribale
Il ricatto identitario
La comunità delle donne
La Chiesa contro la Repubblica
Terza Parte – Il mito dell'esclusione
Come la parola crea la cosa
La tentazione del populismo
L'affondamento delle classi medie
L'escalation dei risentimenti
L'odio o la schiavitù
Quarta Parte – L'epurazione permanente
Anatomia di una cancrena
Il diritto ucciso dal diritto
La vertigine della trasparenza
Conclusione – Si può ancora credere nella felicità? Echi di stampa
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24/01/2010 - Il Sole 24 Ore
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24/01/2010 - Il Sole 24Ore
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22/10/2009 - L'Unità
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19/11/2007 - Il Treviso
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05/11/2007 - Il Secolo XIX
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01/03/2007 - il Giornale
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24/02/2007 - Avanti
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22/02/2007 - Marketpress
Contributi video
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