Estratto del libro
Alza un dito e mostra
il centro su cui
il ragazzo (inginocchiato,
di fronte a te) disegna
secondo le regole
della luce, del ragga,
e come lui chiedi:
"Sei nel tuo corpo
o sei
il tuo corpo?"
Metti sulla tua strada
una pausa di
fiori
Quarta di copertina
Il poeta Israël Eliraz è uno di quelli che parlano, che interrogano, che scrutano le cose, ma che mai vanno alla spiegazione delle cose. Occorre parlare, ci dice, ma senza spiegare. È forse l'unico modo di camminare davanti a sé, lontano da sé, come soltanto le poesie giuste possono fare. Eliraz lo fa a perdita d'occhio, lasciando l'eventuale verità nelle cose, in qualche modo nella luce delle cose. Giungendo anche fino al parossismo, fino a celebrare ciò che non esiste [...]. Sì, forse la poesia di Israël Eliraz può essere una di quelle "scintille di assoluto" che l'uomo ha il dovere di sognare a occhi aperti.
(Yves Namur)
YVES NAMUR, Israël Eliraz tra sguardo e realtà dello sguardo
Miniature Clemente
Bocca lacerata
FRANÇOIS RANNOU, Nel pieno campo della lingua. Incontro con Israël Eliraz Echi di stampa
•
01/01/2008 - La Rivista dei libri
•
04/12/2007 - l'Opinione
Vuoi condividere questo libro sul tuo sito/blog?
Usa il nostro Widget!
Copia il codice da inserire nel tuo sito/blog
|