Estratto del libro
Qui a Londra erano arrivati, alla fine di settembre di quel 1432, i superstiti del terribile naufragio accaduto quasi un anno prima alle isole Lofoten, in Norvegia, centosettantotto miglia, cioè circa duecento chilometri, oltre il circolo polare artico. Dei sessantotto marinai solo undici se n'erano salvati, seppur in precarie condizioni fisiche e, dopo molte vicissitudini, erano finalmente sulla via di casa. Partiti da Cambridge, a un giorno di cammino da Londra, si erano incamminati separandosi in due gruppi: i più debilitati e febbri citanti tra i quali Messer Pietro Querini Patron della nave, a cavallo, mentre Bernardo che con due compagni era in migliori condizioni, a piedi. I tre amici erano quindi arrivati a Londra parecchie ore dopo gli altri e la città li aveva accolti con l'imponente giro di mura e con il viavai consueto.[...] Nelle strette e tortuose vie, tra liquami e sterco di animali misti a fango e immondizie nelle quali razzolavano animali da cortile e perfino qualche maiale, si muoveva un'umanità viva e multicolore: cavalieri, soldati a cavallo e a piedi, contadini con carri e animali, gruppi di frati presso i molti conventi e talora in processione; fantesche affannate a eseguire le più varie mansioni, nobildonne con alte acconciature a cono semplice o doppio e dai lunghi veli che, reggendo gli ampi vestiti per non sporcarsi, erano accompagnate da una scorta armata; gentiluomini, bottegai e mendicanti.
Quarta di copertina
Il libro racconta il terribile naufragio che nel dicembre del 1431, al largo della Norvegia, coinvolse una nave mercantile veneziana, causando la morte di quasi tutto l'equipaggio. Il fatto, storicamente accertato, costituisce il primo contatto documentato tra la Repubblica di Venezia e i paesi dell'estremo Nord europeo, frequentato all'epoca solo dagli Anseatici, e, sessant'anni prima di Colombo, con il misterioso oceano occidentale. Nel racconto, il fatto storico s'intreccia con la vicenda umana di Bernardo di Cagliere, nocchiero della nave, travolto dall'evento nella sua vita privata, uscendone infine arricchito umanamente e spiritualmente. Dal tragico evento derivò anche una curiosa conseguenza nella cultura alimentare veneta: poiché le isole ove avvenne il naufragio erano (e sono tuttora) la patria del merluzzo, i superstiti ne riportarono in patria alcuni esemplari, avviando un importante scambio commerciale tuttora periodicamente rievocato a Sandrigo (in provincia di Vicenza, la patria del merluzzo alla veneta).
Introduzione PARTE PRIMA I. Londra, 28 settembre 1432 II. Pellegrini III. Hôtel Dieu IV La fiera fredda di Chalon V. In prigione VI. Verso casa VII. Venezia, giovedì 23 aprile 1433 VIII. Giorni di attesa IX. Un naufragio da riparare PARTE SECONDA X. Canarie XI. Mari sconosciuti XII. Naufragio XIII. Dall'inferno al paradiso XIV. Angeli nudi XV. Norvegia e Svezia XVI. Londra Glossario
Contributi video
Video del libro "L'isola degli angeli nudi"
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