Il racconto del sogno di un imprenditore e, insieme, la storia della nascita, della crescita, dei momenti di difficoltà e della riuscita della sua impresa.
Quarta di copertina
Com’è giunta TEC Eurolab a divenire un riferimento per le industrie manifatturiere di diversi settori industriali, quali l’automotive, l’aeronautica, la meccanica e il biomedicale, partendo da un piccolo laboratorio di analisi dei materiali, aperto nel 1990, in un appartamento a ridosso del centro storico di Modena, da due giovani talenti con tanta ambizione, ma pochissimi soldi in banca? Leggete il libro di Paolo Moscatti, La mia bussola, e capirete che quel laboratorio fondato da lui e dal suo socio, Alberto Montagnani, non è mai stato “piccolo” né confinato in qualche angolo remoto della provincia padana: la sua dimensione internazionale era già nel nome, Eurolab (così si chiamava all’epoca, proprio come la Federazione Europea delle Associazioni dei Laboratori di Misura, Testing e Analisi, EUROLAB, appunto, di cui Moscatti è l’attuale presidente). Mai come nel viaggio di Paolo Moscatti, la dimensione dell’impresa è intellettuale, quindi internazionale e intersettoriale, culturale e artistica: “Non so dipingere”, egli dice, “per questo sono divenuto imprenditore”. E, in effetti, le vicende che narra nel suo libro sono quelle di un cammino artistico e di un percorso culturale, di un viaggio che non è mai dettato dall’imperativo del successo a tutti i costi e non ha nulla da dimostrare, ma si svolge con la tranquillità che è propria del rischio e dell’audacia. La mia bussola è un libro che invita all’ascolto di ciò che si ode fra le righe, oltre le tribolazioni e le battaglie di civiltà che l’imprenditore compie ciascun giorno per la libertà della propria impresa, nonostante la burocrazia, con le sue richieste di adeguamento agli standard provinciali, regionali, nazionali e internazionali. È un libro per l’impresa di vita di ciascuno.