Spirali Homepage
Chi siamo | Dove siamo | Rassegna stampa | Network | Rights | Come acquistare
Ricerca avanzata »


Homepage
Novità
Libri
Riviste
Argomenti
Autori
Agenda

Multimedia
Siti amici





Puoi trovarci anche su

anobii

Facebook

Youtube

Twitter


Paradis
Philippe Sollers
Paradis
Anno: 1981
Pagine: 228
Prezzo: € 12,91

Collana: Romanzi
ISBN: 8877701366

Il romanzo di un iconoclasta della lingua. Uno scrittore rivoluzionario sulla scia di Artaud, Pound e Proust

Una prosa dalla cadenza joyciana, un flusso narrativo senza interruzioni fa da cornice ad un romanzo d'avanguardia straordinario per stile e finezza. Si avvertono l'eco di Dante, Proust, Artaud, Pound e le loro lotte contro l'ordine costituito, che in Sollers diviene lotta contro la tradizione borghese. Come un odierno Dante che rompe con la tradizione medievale ed esalta il volgare, Sollers scrive con linguaggio postmoderno, fonde politica, capitalismo e materialismo per dar vita ad una lingua che ricalca le convenzioni orali.
Un libro acclamato dalla critica che a distanza di vent'anni non ha perso lo smalto di un tempo.

Echi dal web
Les 10 livres preferes de 100 écrivains (articolo Télérama)
French writers name Proust as their favourite author in literary survey (articolo Guardian)
Estratto del libro
voce fiore luce eco di luci cascata gettata nel nero canapa scortecciata rete fin dall'inizio è perduto più in basso serravo le sue mani chiuse di sonno e la corrente s'ingorgò ridivenne starter il fiume la città dei salici seta d'argento uscita dalla carta iuta lino canna riso piuma cotone nella schiuma 325 lumen de lumine in 900 sostituzione delle monete 1294 estensione persiana poi è tutto diritto fino ai nostri delta la mia fantasia per momento è di fermare tutto dipassare le linee a nuoto brezza mattino fuoco laghi specchi rimescolante i fogliami calma d'acquamarea non si sa mai affrontarla pure ho cominciato comincio prendo la sfera cominciata ne vengo ci rivado ci vado inizio iniziato teso rovesciato su di essa e tenendo i suoi pugni nelle mie mani dormiva inerte come un sasso staccato ficcato nel suo sogno e io pensando xanadu volta caverna mare senza sole vagina senza ritorno e mai raggiunta giardini ruscelli sinuosi alberi d'incenso con radure che burrone per stendervisi nel mezzo della notte coperta dancing rock and mazy motion ecco la fontana limite genitale dell'uomo florum cupola insolata presso caverne di ghiaccio come nutrirsi di rugiada lattea è raro afferrare così 1'afferramento nell'inafferrabile si direbbe che un muscolo s'di lasciar andare striscia bruna gassosa fissurata dorata via via ma se vi dico che questo non vuole inserirsi hanno creduto per un istante di isolarlo sotto forma di sacche alone azzurrastro d'atmosfera energia spugna dell'anticancro occhi grigioazzurri materia delle materie impossibile dunque bel bello e fui io sono stato io c'è ci fui ci sarò andrò molto prima di abramo in persona raccontato tagliato scontato be' mica per niente tuttavia ho avuto questo sogno a collana tocchi dentati picconata in fascio di pinze che mi salta al collo per forare frugare sfibbiare una lotta a morte vi dico per togliermi la mandibola dappertutto sangue cola dappertutto è ben custodita la contrada quanto altri li vedo bruciare no no non li vedo.
Quarta di copertina
Perché non una punteggiatura visibile? Perché vive dentro le frasi profonda, più efficace e precisa, flessuosa; più leggera del grosso macchinario dozzinale di punti virgole parentesi virgolette trattini. Qui si punteggia più che mai ma altrimenti, a voce, a respiro, a cifra, all'orecchio; qui si dispiega il volume dell’eloquenza leggibile!
Perché non gli spazi bianchi, i paragrafi, i capitoli? Perché tutto si racconta e insieme si ritma ora, non nell’ordine angusto della vecchia e ingarbugliata logica terrestre ma in quell'altra logica meravigliosamente chiara e continua, a eclissi, delle onde e dei satelliti. Rotazione nell'essere umano intorno a che? Ai mille e un modo d’illudersi sul potere e sul valore del sesso. Salve al piccolo pianeta rotante e pensante nella sua galassia delle galassie!
Perché non una storia ma cento mille storie? Perché non è più tempo di simulazione e di quadri. Perché dilaghi copiosa, minuziosa e rapida la narrazione con la sua memoria dall’orrore al comico, dall'iterata constatazione di morte allo stato mistico, dall'informazione critica alla meditazione catastrofica, dal biologico al metafisico passando cabalisticamente attraverso la derisione, l'oscenità e, sempre, il tragico.
Ecco il romanzo.
Perché Paradis? Perché anche se fossi all'inferno sarebbe questa la mia maniera d'essere. Perché ho l'impressione di essere capitato per caso dentro l'immenso umorismo del non essere. Che ancora prova la necessità inaudita di essere detto.
(Philippe Sollers)
Echi di stampa
Vuoi condividere questo libro sul tuo sito/blog?
Usa il nostro Widget!


Copia il codice da inserire nel tuo sito/blog

Altri libri dello stesso autore


154 pagine, € 10,33
» Tutti i libri dello stesso autore