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Visione a New York. Conversazioni con David Hayman
Philippe Sollers
Visione a New York. Conversazioni con David Hayman
Anno: 1981
Pagine: 154
Prezzo: € 10,33
Dimensioni: cm 14,0x21,0
Legatura: brossura con alette

Collana: l'alingua
ISBN: 8877701374

Estratto del libro
Queste conversazioni si sono svolte nell'ottobre del 1978 a New York al sedicesimo piano di un grattacelo sulla Jane Street, vicino alla Greenwich Avenue. Estate indiana, vista sull'Hudson. David Hayman veniva da Madison, trascorremmo alcuni giorni insieme. Stavo scrivendo l'ultimo quarto del primo volume di Paradis.
New York mi piace. Vorrei viverci se ne avessi il modo. Cielo aperto, altissimo; sole dai raggi taglienti; oceano, aria d'oceano; luce che tiene desti; giusta lunghezza d'onda. Per me la Francia e Parigi sono invece un cedimento, un esilio; facciamo come se non ci fossi, ancora scusatemi di esserci.
Questo libro è sorto dal conversare con un americano. Minore il malinteso, forse. Vorrei dedicarlo anche al vento che soffia sull'Europa, Venezia, Milano, Firenze, Madrid, Barcellona, Londra, Bruxelles, Amsterdam. A uno scrittore francese del futuro vorrei soltanto dire: "Va'! Non fermarti! Scrivi come se ogni volta te ne andassi. Buona fortuna! Porta con te la tua lingua"...
Quarta di copertina
Racconti, romanzi, drammi, composizioni liriche sono l'arazzo brulicante di frasi, di personaggi spettrali, di voci, di accenti. Nell'entrare in quella trama, nel farsi fibra, nel tessersi, nel cancellarsi, nel ricomporsi in altre fogge sta una biografia. E anche questa volta non la si sceglie ma la si incontra. La incontrate e vi separa e vi lascia in disparte e non vi molla più. E una volta che è accaduto, la credenza che ci sia un mondo e che quel mondo sia provvisto di senso è irrevocabilmente andata.
Da quel momento comincia la menzogna obbligatoria. Famiglia, scuola, religione, desideri sessuali, lavoro, filosofia, politica: come nel gioco dell'oca, il soggetto percorrerà le caselle a lui assegnate dalla roulette che distribuisce i posti. Ha un corpo, è nato non in un luogo qualsiasi o in un tempo qualsiasi, ha da giustificarsi d'essere in un certo modo piuttosto che in un altro, ha da comunicare (si dice così), ha da rendersi riconoscibile, utile. È preso nell'incessante manipolazione: avrà idee e opinioni, avrà avversioni, darà versioni. Ma cosa gli si chiede prima di qualsiasi altra cosa? Di produrre un'immagine stabile. Di essere una pedina la cui posizione sulla scacchiera sia valutabile a prima vista. Di portare un marchio.
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