Estratto del libro
Uno sguardo su di sé, una meditazione sul mondo, in effetti una magistrale lezione di filosofia. Dove i problemi essenziali che assillano la coscienza contemporanea sono accuratamente analizzati, sviscerati, messi in piano. Dalla scoperta dell'Altro, dai rapporti complessi che si annodano fra questo Altro e l'io alla lettura dei misteriosi meccanismi del mondo, passando per una delucidazione del pensiero filosofico e per il vaglio serrato dell'esperienza morale, si tratta di un percorso rigoroso, di un'esplorazione minuziosa di questo duplice fenomeno della credenza e dell'impegno.
Il testo si apre d'altronde sul "credere", sul "far credere", sul "luogo del credere". Interrogazione sistematica per comprendere le operazioni particolari della coscienza quando aderisce a un fatto e lo decreta vero, sia esso evidentemente falso o viceversa. E la conclusione s'impone: la credenza è un fenomeno plurale.
Seguono allora le conseguenze. In particolare una concezione dell'uomo. C'è, di pari passo con il "carnale" tutto un insieme espressivo, "simbolico", cioè gesti, atteggiamenti, comportamenti che sedimentano la compagine organica visibile. Insomma strutture che reggono le relazioni, e alcune delle quali possono trasformarsi in "bacini di cattura". Altra nozione forgiata da Desanti per tradurre l'impatto di un gesto su un gruppo, il suo effetto di coinvolgimento collettivo. Meccanismo quasi magico. Quando la sembianza diventa realtà, quando ci si lascia prendere in un'immagine e si accetta che ci confischi il nostro corpo e la nostra memoria.
Quarta di copertina
Militante, accademico, logico matematico, saggista, e sopra tutto filosofo, Jean‑Toussaint Desanti offre qui – con semplicità – un'opera di pensiero e di etica, procedendo da un'analisi rigorosa delle trappole della credenza, senza ripiegare per esempio sulla facile dicotomia ottimismo‑pessimismo.
E risalta quanto non si può affatto ricondurre a un senso, a un sapere dato. In una scrittura leggera e intelligente, che s'innalza sul lungo esercizio logico e linguistico. In una lettura della storia attuale, che costituisce una grande lezione di vita.
Come (e forse, per alcuni aspetti, più che) gli altri precedenti dello stesso autore, questo libro ha destato un enorme e qualificato dibattito in Francia. In Italia Desanti ha partecipato a congressi, ha pubblicato Il filosofo e i poteri (Spirali 1981). Questo libro – costruito come una lettera di risposta alle due lettere di Maurice Clavel e alla lettera di Bernard‑Henri Lévy (qui pubblicate) – si rivolge a un pubblico certamente più ampio di quello degli addetti ai lavori.
Prefazione
Preludio
Risposta alla seconda lettera
I - Credere e far credere
II - Il luogo del far credere
III - La scena dell'Altro
A. Il "visibile" diventa "invisibile"
B. "Essere insieme" e parlare "in nome di"
C. Struttura e dinamica del campo simbolico-carnale
D. Il rafforzamento
IV - La scena dove si nasce filosofi
A. Dalla "selvaggeria" alla "cultura"
B. La situazione filosofica
V - Dal partito preso etico all'impegno "politico"
A. Il prete, il militare e l'ergastolano
B. A che proposito questo discorso
C. Segnali di assassinio
D. Il corpo incompleto
E. L'arma e il male
F. Essere "solidale"
VI - Lo stato di filosofo
A. Tra le cose secondo i segni
B. L'estraneità di un testo
C. L'Altro nel testo
D. La marca vuota
E. Una lingua nella lingua
VII - Il pensiero prigioniero
A. Di alcuni proverbi
B. La doppia vita di un "clandestino"
C. Di un "mondo recondito" che colora il "mondo"
D. La reciprocità nella fiducia
E. Il quasi-mondo della reciprocità
F. L'essenza bastarda e il delirio della parola vera
G. Un "altro" quasi-mondo: il campo riflessivo
H. Lo stornamento
I. Frontiera e cattura
A guisa di conclusione
Risposta alla prima lettera
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