Estratto del libro
L'industria non scompare con la società postindustriale: la sua importanza cresce anzi in proporzione inversa al ridursi del suo posto nel prodotto nazionale. Essa sta oggi nel cuore della crisi, come da due secoli è stata il motore del movimento economico, sia in espansione sia in recessione. Il crollo dell'industria non risulta, per un gioco di vasi comunicanti, dall'ascesa di nuovi settori più dinamici. Esso costituisce l'esatta misura dell'affondamento dell'economia: lo esprime e al tempo stesso lo induce. Presi' come in una tenaglia fra apparati di produzione sproporzionati, concorrenze sempre più esasperate e sempre maggiori obblighi di modernizzazione, i settori crollano l'uno dopo l'altro come tessere di un domino. L'onda d'urto spazza le industrie e i paesi senza che le tanto aspettate riprese siano niente più che tregue. La logica dice che domani sarà peggio di oggi e dopodomani peggio di domani: oggi nessuno può predire una schiarita.
Quarta di copertina
Alain Minc con questo libro, analitico e per nulla catastrofista, avanza proposte, idee, riflessioni per un dibattito che trova ciascuno protagonista di questo tempo e di quello che sta per giungere. Alain Minc, anzitutto con questo libro, si è qualificato come uno dei maggiori economisti europei.
Introduzione
PRIMA PARTE – 1929?
1. L'onda d'urto industriale
2. La trombosi finanziaria
3. La regressione protezionista
4. La guerra proibita
5. La resurrezione malthusiana
SECONDA PARTE – La grande illusione
6. Lo stato d'insignificanza
7. L'essere economico e il nulla
8. Piccolo manuale di fantaeconomia
TERZA PARTE – Il tempo degli equivoci
9. Un'effervescenza periferica
10. L'ozio creatore
11. Un capitalismo sessantottista
12. Il riflusso egualitario
13. La società in cerca d'istituzioni
14. Equivoco della politica: politica degli equivoci?
Vuoi condividere questo libro sul tuo sito/blog?
Usa il nostro Widget!
Copia il codice da inserire nel tuo sito/blog
|