Estratto del libro
II "caso" Degérando appartiene a un archetipo storico ben definito, non infrequente e di alto lignaggio: quello degli scopritori incompresi e dimenticati, che però resuscitano, come diceva Campanella, il terzo giorno o il terzo secolo. A questa categoria di inventori palesemente in anticipo, o in contrattempo, appartengono Bruno con il suo infinito, Vico con la sua scienza della storia, Leibniz con la sua scrittura logica, Herder con la sua linguistica poetica, Creuzer con la sua simbolica, Görres con la sua cosmogonia sessuale, Peirce con il suo pragmaticismo e, naturalmente, molti altri ancora. [...]
Non è necessario anticipare nulla qui della figura e dell'opera di Joseph‑Marie Degérando, compito cui provvedono benissimo da sole le pagine che seguono. Basti invece una sola osservazione. Se è vero, come disse Foucault, che l'età moderna si è aperta con la domanda kantiana "che cos'è l'uomo?", allora è proprio a Degérando che dobbiamo guardare e tornare. È lui infatti il primo a avere posto in modo esplicito la correlativa questione dell'antropologia e delle scienze dell'uomo e a averne inteso la trama profonda nel problema del segno, mai prima di lui indagato in modo sistematico e come scienza autonoma. Padre vero e ignorato della semiotica ben prima di Peirce e di De Saussure, Degérando circonda, con la sua ricerca, la nostra attualità e ne esibisce, per chi sappia leggere, e magari in negativo, la chiave; vale a dire il profilo di molti percorsi e labirinti, di molti fraintendimenti e alienazioni o di molte conquiste e occultamenti; e, infine, l'atto di nascita di quelle ambigue buone intenzioni che sostanziano il nostro umanismo etnocentrico, il nostro inconsapevole razzismo strutturale e metafisico, nonché il sogno di una universalità che si vorrebbe libera di tutto ciò e che sempre di nuovo si scontra con le sbarre di quella gabbia che vorrebbe infrangere.
(Dalla Presentazione di Carlo Sini)
Quarta di copertina
Il trattato di semiotica di Joseph-Marie Degérando, scritto negli anni difficili della stagione rivoluzionaria francese, costituisce il punto d'incontro di varie tendenze che hanno caratterizzato la cultura illuministica e che così si possono riassumere: anzitutto, l'intento pedagogico di fornire un'analisi del pensiero e dei suoi segni che favorisse e guidasse l'apprendimento; poi, l'intento logico-linguistico in base al quale elaborare il metodo universale per attingere tutte le conoscenze scientifiche; l'intento umanitario di favorire l'apprendimento della lingua da parte degli utenti poveri ed emarginati della società; infine, l'idea d'impiantare sulla nuova scienza dei segni il profilo generale delle scienze umane allora nascenti e, fra queste, dell'etnologia come studio delle società e delle culture extraeuropee e "selvagge". Oltre a essere ricco di sorprendente attualità, questo trattato è anche una chiave per leggere i segreti e gli enigmi della mentalità, delle realizzazioni e dei sogni dell'uomo contemporaneo.
CARLO SINI, Presentazione
MARINA SANLORENZO, Saggio introduttivo – Degérando: i segni e l'arte di pensare
- Avvertenza
- Introduzione
I. J.-M. Degérando e gli idéologues
- Gli anni della Rivoluzione
- Il successo
- La restaurazione
II. Segno e idea nel Des signes
- L'avvertenza
- L'introduzione
- La storia filosofica dell'uomo solitario
- Segni muti e segni del linguaggio
III. Semiotica e antropologia
- L'invenzione del linguaggio
- Segni animati
- Monumenti contro il tempo
- La scienza dei fantasmi
JOSEPH-MARIE DEGÉRANDO, I segni e l'arte di pensare
- Avvertenza dell'autore
- Introduzione
PRIMA PARTE – Dell'influenza che i segni hanno esercitato sulla formazione delle idee e sul progresso delle conoscenze
Sezione Prima – Della formazione delle idee e dell'istituzione dei segni
- Capitolo primo. Della sensazione e delle operazioni di cui essa è oggetto; la percezione, l'attenzione, la reminiscenza e il giudizio
- Capitolo secondo. Dell'immaginazione e della memoria. Prime idee; idee sensibili; operazioni alle quali esse danno luogo
- Capitolo terzo. Delle leggi alle quali è sottomessa l'apparizione delle nostre idee. Cause che la determinano. Di una prima specie di segni. Loro funzioni
- Capitolo quarto. Cause che determinano i primi giudizi che formuliamo sugli oggetti lontani da noi. Leggi che essi seguono. Errori ai quali essi ci espongono
- Capitolo quinto. Prime comunicazioni fra gli uomini. Istituzione del linguaggio e sue diverse specie
- Capitolo sesto. Prime operazioni dello spirito in occasione del linguaggio. Doppia scomposizione del pensiero. Idee astratte
- Capitolo nono. Degli errori che sono stati commessi facendo le lingue e di quelli nei quali si incorre parlandone
- Capitolo dodicesimo. Della lingua particolare che le idee dei modi semplici sono capaci di ricevere. Vantaggi di questa lingua, ragioni sulle quali essi sono fondati
Sezione Seconda – Delle operazioni che lo spirito esegue sulle idee e sui segni e come esse servano all'acquisizione delle nostre conoscenze
- Capitolo primo. Riflessioni preliminari. Utilità generali delle idee e, dapprima, delle idee astratte
- Capitolo decimo. Influenza generale esercitata dal linguaggio sullo sviluppo delle facoltà dello spirito umano
- Capitolo dodicesimo. Degli effetti che appartengono alle diverse specie di segni artificiali
- Capitolo tredicesimo. Degli effetti propri del linguaggio d'azione
- Capitolo quattordicesimo. Della parola e del canto
- Capitolo quindicesimo. Del disegno e della scrittura
SECONDA PARTE – Dell'influenza che il perfezionamento dei segni potrebbe esercitare sui progressi dello spirito umano
Sezione Prima – Del perfezionamento delle conoscenze di fatto e degli aiuti che esse potrebbero ricevere dal perfezionamento dei segni
- Capitolo primo. Riflessioni generali sulla perfettibilità dello spirito umano. Dei rapporti che esistono fra le diverse branche delle nostre conoscenze; metodo per classificarle
- Capitolo dodicesimo. Applicazione delle massime contenute nei capitoli precedenti alle Scienze Fisiche e alla Storia
- Capitolo quattordicesimo. Del perfezionamento delle facoltà umane
Sezione Seconda – Dello studio delle questioni astratte e dei vantaggi che potrebbe trarre dal perfezionamento dei segni
- Capitolo terzo. Progetto di un dizionario filosofico. Del cammino da seguire per rifare la lingua. Dell'arte delle etimologie
- Capitolo undicesimo. Dei differenti tentativi che sono stati fatti per creare una lingua filosofica o per ridurre l'arte del ragionamento a una specie di calcolo
- Capitolo dodicesimo. Dei sordomuti dalla nascita e dei metodi seguiti per la loro istruzione
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