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Il cambio della moneta. I progetti in Italia nel secondo dopoguerra
Roberto Mori
Il cambio della moneta. I progetti in Italia nel secondo dopoguerra
Anno: 2000
Pagine: 171
Prezzo: € 19,62
Dimensioni: cm 14,0x21,5
Legatura: cartonato con sovraccoperta

Collana: l'alingua
ISBN: 8877705663

In questo saggio Roberto Mori racconta con documenti e testimonianze la situazione monetaria italiana dell'immediato dopoguerra.
Estratto del libro
Tutte le banche centrali, o quasi, cambiano periodicamente la loro carta‑moneta per adeguarla a nuove esigenze tecnologiche, per seguire lo sviluppo di certi canoni estetici, per porre un freno al dilagare delle falsificazioni o per altri motivi di varia natura.
Ma tutto questo rientra nel normale andamento della vita quotidiana e cambi del genere esauriscono il loro impatto sul pubblico in pochissimi giorni, eventualmente con qualche strascico giornalistico circa la bruttezza dei nuovi biglietti in confronto con i vecchi, oppure la discutibile scelta del personaggio effigiato oppure ancora il marchiano errore storico‑artistica‑culturale in cui sono incorsi gli autori del bozzetto che per commemorare il personaggio ics hanno preso il volto di ipsilon. O viceversa.
Il cambio della moneta di cui qui si vuole parlare è un'altra cosa e appartiene alla patologia, nel senso che esso ha carattere del tutto eccezionale e solo particolarissime circostanze possono giustificarne l'attuazione: esso consiste in un'operazione mediante la quale, a partire da una data che deve essere molto vicina a quella dell'annuncio del relativo provvedimento, tutti i biglietti in circolazione vengono privati della loro funzione di mezzo di pagamento e sostituiti con altri di diverso aspetto esteriore.
In questa operazione si ravvisano pertanto alcuni aspetti salienti e qualificanti. Primo, l'universalità: tutti i biglietti vengono cambiati contemporaneamente a prescindere dai tagli o tipi in circolazione. E' una pulizia generale che viene fatta e tutto quello che esiste è spazzato via, senza la minima eccezione. Secondo requisito è la ristrettezza temporale: l'operazione va realizzata nel giro di pochissimi giorni sia per uscire quanto prima da una fase di transizione e rientrare nella normalità, sia per non dare tempo a chi avesse interesse a farlo, di trovare espedienti o raggiri per eludere i fini dell'operazione. Terzo elemento è l'immediatezza della sanzione che accompagna il provvedimento. Chi non si 'affretta a cambiare tutti i biglietti in suo possesso, non rischia un procedimento penale o amministrativo, né rischia la multa o la prigione. Senza bisogno di poliziotti o di magistrati si autoinfligge subito la pena, sotto forma di perdita irrimediabile del valore delle banconote. Oggi esse sono denaro contante, domani mattina non sono altro che carta straccia e non c'è nulla da fare. Né appelli, né ricorsi.
Messi insieme tutti questi elementi si vede bene come il cambio della moneta possa configurarsi per la collettività che lo subisce come un evento calamitoso assimilabile negli effetti a un terremoto o un'inondazione: una cieca forza della natura che sceglie le vittime a caso e più sono indifese, più arreca loro danno.
Quarta di copertina
Nel corso della seconda guerra mondiale, la circolazione monetaria del nostro Paese, che in tempi normali è oggetto di attento controllo da parte della Banca d'Italia, sfuggì a ogni possibilità di gestione, al punto che, dopo la fine del conflitto, nessuno era in grado di stabilire, nemmeno per approssimazione, a quanto potesse ammontare il circolante. E non poteva essere diversamente, in un'Italia divisa da una lotta fratricida, invasa militarmente e finanziariamente dalle forze di occupazione alleate, ostinatamente fronteggiate da quella metà del Paese che non aveva voluto accettare l'armistizio e, oltretutto, sottoposta all'inevitabile retaggio delle nazioni vinte: l'inflazione.
Attraverso un'indagine fondata non solo sui documenti, ma soprattutto sulle testimonianze dirette di chi aveva vissuto gli eventi all'interno dell'Istituto di emissione, Roberto Mori rintraccia il filo attraverso cui ripercorrere, senza equivoci, l'intricata sequenza delle vicende monetarie di quegli anni.
Viviamo in un' epoca di instant‑book, libri scritti in pochi giorni e destinati a rimanere nelle librerie pochi giorni, dopo di che, secondo il teorema consumistico dell'usa e getta, gli invenduti finiscono al macero. Da questo rischio è esente questo saggio, che costituisce insostituibile strumento per quanti avranno il desiderio di approfondire la conoscenza di quel travagliato momento storico sia dal punto di vista economico sia sul piano della ricerca numismatica.
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