Estratto del libro
Quodlibet nelle università medievali fu il titolo di alcuni scritti di Tommaso d'Aquino e di vari altri autori della Scolastica.
Erano i resoconti di tornate accademiche solenni d'un tipo particolare: al cattedratico, attorniato dai suoi assistenti, chiunque del pubblico poteva porre domande "quodlibet ad voluntatem cuiuslibet", cioè su qualsiasi argomento di sua scelta, ex abrupto ossia senza averglielo fatto conoscere in anticipo. Di san Tommaso ne sono rimasti dodici gruppi o mazzi, di complessivi 260 argomenti.
Essi constano di 142.452 parole (la Divina Commedia ne ha 100.000) che ho a suo tempo elaborato al computer. […]
Quasi tutte queste briciole provengono da miei commenti estemporanei (il che spiegherà le ripetizioni che vi s'incontreranno) a vari convegni internazionali promossi all'estero e in Italia dall'Università internazionale del secondo rinascimento. Fu un onore per me esservi stato affiancato ad altri operatori culturali, anche ecclesiastici, di dimensioni ben più cospicue delle mie. […]
Il cosmo è un gigantesco computer. In esso gira un gigantesco programmone, globalizzato ossia unitario. Il programmatore ne è anche l'autore e il produttore. Lo si chiama Mistero, perché mai noi si potrebbe incontrarLo nei circuiti dell'affaccendarsi umano: così come Giuseppe Verdi mai è stato elencato tra i personaggi delle sue opere. Ma Egli è "sceso dai cieli" a farsi "scritturare" come
uno degli attori della divina–umana commedia. Da allora si offre a tutti, quale "accompagnatore turistico" di chiunque non si rifiuti di voler arrivare ospite, anzi figlio, a casa Sua, là dove ogni vita nasce. Forse la statistica dell'andamento sociale suggerirebbe che sarebbe meglio descriverlo come guida alpina: pochi sono gli alpinisti, ma infiniti i vacanzieri. Le vie del cielo sono un salire e non un lasciarsi andare.
Quarta di copertina
Padre Roberto Busa, nella sua presentazione, chiama queste briciole “fiorellini sbucati da una muraglia”.
La muraglia di cui parla non sono mura antiche, ma impianti di strade di cultura proiettate verso il futuro. Da cinquant’anni, infatti, la stampa internazionale riconosce a padre Busa la funzione di pioniere nell’uso del computer per elaborazioni automatiche di testi, chiamata anche informatica linguistica o “computational linguistics” o “computer and humanities”.
La vita e l’opera di padre Busa segnano quindi un momento di alcuni trend, ossia di direzioni attualmente in corso nella evoluzione delle attività di diffusione del sapere.
Esse sono anzitutto un riavvicinamento tra scienze della natura e scienze esatte da una parte, e scienze umane dall’altra: infatti, quando con il libro di Norbert Wiener nel 1948 nacque la cibernetica, i computer per alcuni anni erano stati giornalisticamente presentati come rivali e soppiantatori del pensiero.
Inoltre, da almeno un secolo e mezzo in Italia le due culture, ecclesiastica e civile, si comportavano come reparti stagni, per storiche allergie e frizioni tra anticlericali e clericali. Ma è già da qualche anno, o forse decenni, che se ne profila una osmosi reciproca e fruttifera.
(S.E.R. Mons. Giuseppe Pittau S.J.)
Presentazione
1. Libro: perno su cui ruota la comunicazione degli umani e del cosmo
2. La storia misteriosa della salute secondo la teologia sacra
3. La salute del cuore è la logica definitiva dell'insieme
4. Prima dell'eternità
5. La banca del paradiso
6. I virus informatici
7. Machiavelli e l'Indice dei libri proibiti
8. L'ossimoro e la differenza
9. Nuove nozze tra Filologia e Mercurio. La formica e la sintesi
l0. L'informatica: nuovi orizzonti per la filologia
11. L'elettricità genera ancora stupore
12. Perché la Chiesa, nell'ammettere l'evoluzione come processo universale, faccia eccezione proprio per l'origine dell'intelligenza
Indice dei nomi
Contributi video
video del libro "Quodlibet. Briciole del mio mulino"
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