Estratto del libro
Scrive Aleksandr Jakovlev nella Prefazione: "Rifletto molto sugli avvenimenti dell'ottobre del 1917 e sul carattere dello stato sovietico. È da più di dieci anni che presiedo la commissione per la riabilitazione delle vittime del terrore politico. Ho letto migliaia di documenti e di testimonianze, setacciando attraverso la mia mente e i miei sentimenti svariate migliaia di destini umani. Ho impiegato parecchio tempo per rispondere alla domanda che mi tormenta: dove sono le origini del dramma della Russia?
Oggi sono profondamente convinto che la rivoluzione d'ottobre sia stata un colpo di stato controrivoluzionario che gettò le basi per la creazione di uno stato criminale sovietico di tipo fascista.
La radice del male sta nel fatto che l'avvocato Vladimir Ul'janov, più noto come Lenin, riuscì a creare un partito di carattere aggressivo e conflittuale, un partito da barricata. Fin dall'inizio lo aveva ideato come un'organizzazione di rivoluzionari di professione, come una setta particolare all'interno della socialdemocrazia, fondata su una ferrea disciplina [...]. Nacque così il partito del Grande Condottiero. I suoi obiettivi politici non erano altro, in realtà, se non gli obiettivi personali del Capo. Gli sviluppi successivi confermarono l'essenza vera del 'partito dei templari' - secondo la definizione suggerita da Stalin [...].
Lenin, Stalin, Hitler: ecco la troica di creatori del neocainismo, i maggiori delinquenti del secolo. Un secolo che ha ucciso anche la Russia. Era un paese contadino: è diventato quello dei lumpen. Era un paese ortodosso: è diventato ateo [...]. In qualche modo, occorreva venire fuori da questa fossa che noi stessi ci siamo scavata con le nostre mani. Il nuovo bussava alla porta, l'incendio si avvicinava, il fuoco stava divorando le erbe secche. E io incominciavo a capire sempre più chiaramente che nessuna manifestazione singola o di gruppo, nessun movimento di dissidenti - nonostante tutti i loro nobili propositi e la prontezza al sacrificio - avrebbero mai potuto incarnare le fondamenta del regime.
Secondo la mia profonda convinzione, restava solo un modo di bloccare la crisi prima che degenerasse in una fase acuta, verosimilmente sanguinosa. Si trattava di distruggere il totalitarismo dall'interno del partito totalitario facendo leva sui suoi stessi principi di centralismo e di disciplina..."
Quarta di copertina
Questo libro è un saggio critico sulla storia della Russia dall'ottobre del 1917 a oggi. L'autore è Aleksandr Jakovlev ambasciatore russo e protagonista delle riforme che hanno portato, nel 1989, alla disintegrazione dell'Unione Sovietica e alla nascita della confederazione russa.
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