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![La rivoluzione cifrematica](http://www.spirali.it/img/gif/libro.gif) |
La rivoluzione cifrematica
Anno: 2004
Pagine: 682 Prezzo: € 30,00 Dimensioni: cm 15,5x23,5 Legatura: cartonato con sovraccoperta
Collana: Lezioni di cifrematica
ISBN: 9788877706386
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Estratto del libro
La cifrematica è la scienza della parola originaria, la sua logica, la sua procedura, il suo processo di qualificazione. Le cose procedono, per integrazione, dall'apertura e secondo la loro dissidenza e si rivolgono alla cifra. Questa rivoluzione non è tanatologica, ma intellettuale: pulsione, virtù, forza. Le proprietà del viaggio sono le proprietà intellettuali della vita: i cifremi. E nulla è presente. Nulla è passato. I visionari sono passatisti. La vita in atto segue la particolarità singolare triale: la distinzione, l'operazione, la funzione, la dimensione. E procede dall'interrogazione che resta aperta. Nulla è spaziale. Nessun luogo comune, che rincorre la biforcazione del viaggio fra il bene e il male, posti dinanzi come un'ombra. Nessuna utopia come idealità del cerchio e dell'unità. Anche la fede procede dall'ironia e opera perché le cose, scrivendosi, concludano al valore intellettuale. Senza più soggetto: senza più paura né patetismo. Senza più quel discorso della morte, che sorregge le filiazioni genealogiche del potere.
Quarta di copertina
Le cose procedono dall'apertura secondo il loro idioma e si rivolgono alla qualità. Questa rivoluzione non è circolare ma funzionale. Esige i dispositivi intellettuali. Dispositivi di vita. Dispositivi di valore.
Estratto del libro
La cifrematica è la scienza della parola originaria, la sua logica, la sua procedura, il suo processo di qualificazione. Le cose procedono, per integrazione, dall'apertura e secondo la loro dissidenza e si rivolgono alla cifra. Questa rivoluzione non è tanatologica, ma intellettuale: pulsione, virtù, forza. Le proprietà del viaggio sono le proprietà intellettuali della vita: i cifremi. E nulla è presente. Nulla è passato. I visionari sono passatisti. La vita in atto segue la particolarità singolare triale: la distinzione, l'operazione, la funzione, la dimensione. E procede dall'interrogazione che resta aperta. Nulla è spaziale. Nessun luogo comune, che rincorre la biforcazione del viaggio fra il bene e il male, posti dinanzi come un'ombra. Nessuna utopia come idealità del cerchio e dell'unità. Anche la fede procede dall'ironia e opera perché le cose, scrivendosi, concludano al valore intellettuale. Senza più soggetto: senza più paura né patetismo. Senza più quel discorso della morte, che sorregge le filiazioni genealogiche del potere.
Echi di stampa
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26/05/2005 - il mattino di Padova
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11/05/2005 - il MessaggeroVeneto
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10/05/2005 - Il Gazzettino
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07/12/2004 - Secolo d'Italia
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