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Scritture della rivoluzione cifrematica. Forum mondiale del secondo rinascimento, 3-5 dicembre 2004
AA.VV.
Scritture della rivoluzione cifrematica. Forum mondiale del secondo rinascimento, 3-5 dicembre 2004
Anno: 2005
Pagine: 364
Prezzo: € 20,00
Dimensioni: cm 14,0x21,5
Legatura: cartonato con sovraccoperta

Collana: Università internazionale del secondo rinascimento
ISBN: 9788877706898
Contributi di: Aleksandr Jakovlev, Alessandra Tamburini, Alessandro Atti, Anna Spadafora, Antonella Silvestrini, Antonio Saccà, Armando Verdiglione, Bachisio Bandinu, Boris Kurakin, Bruno Domenichelli, Carlo Marchetti, Carlo Monaco, Cristina Frua De Angeli, David Rasnick, Domenico Lenzi, Domenico Zucchetti, Eleonora Piruzjan, Elio Giunta, Elisabetta Costa, Enrica Ferri, Erik Battiston, Eva Löwstedt, Francesco Amato, Francesco Saba Sardi, Francesco Zuzic, François Keller, Gennadij Uranov, Gio Ferri, Giorgio Bosco, Igor' Makarov, John Bloch, Jurij Rubinskij, Leonid Vilenčik, Lev Piruzjan, Luigi Condemi di Fragastò, Maria Antonietta Viero, Mariella Borraccino, Mario Wüthrich (Wuthrich), Martti Siirala, Matjaž Potrč, Nadine Shenkar, Ove Petersen, Paolo Pontiggia, Paul Mathis, Philippe Rappard, Piero Colle, Poel' Karp, Roberto Panichi, Ruggero Chinaglia, Sam Mhlongo, Sébastien Krauer, Sergio Dalla Val, Sergio Katunarich, Stefania Persico, Tat'jana Pavlova
Estratto del libro
Il significante rivoluzione ha contrassegnato un'epoca della storia dell'occidente e dell'intero pianeta protrattasi per oltre due secoli, influenzando la vita di milioni di umani e la loro produzione culturale, e obbligandoli a volte a schierarsi in suo nome. La formazione di molti che sono stati giovani nella seconda metà del secolo appena trascorso era stata imperniata su uno storicismo che era sopra tutto storia di rivoluzioni: di classe, di idee, politiche, sociali, culturali, economiche, quasi sempre a
carattere violento. Simultaneamente, veniva ricercato il rivoluzionario individualista fra i politici, i letterati, gli artisti, i filosofi, gli scienziati, i musicisti, senza risparmiare Gesù Cristo, Buddha, papi, re e imperatori, per ribadire, comunque, il carattere di positività della connotazione di rivoluzionario nell' accezione idealisticoromantica, spesso contrapposta a quella di conservatore. Il termine rivoluzione assumeva una connotazione morale, che rilasciava una patente di credibilità.
È un'altra la nozione di rivoluzione elaborata da Armando Verdiglione. Nessuno l'aveva finora avanzata. Si tratta proprio di una novità: non comporta né un coinvolgimento segregativo né un addestramento a un'azione violenta. I vocabolari della lingua italiana, in uso all'inizio del terzo millennio, ne parlano nei termini di un movimento organizzato e violento per instaurare un nuovo ordine, supportati in ciò dalla sociologia. Il dizionario di cifrematica [...] la definisce come rivoluzione che si muove lungo il disegno della parola, dal nodo alla spirale, ed esclude rivoluzioni circolari o celesti. Questa rivoluzione non consente alcuna applicazione di dio o del cielo, ma, seguendo il disegno della parola riguarda elementi intellettuali quali l'ombra, l'arcobaleno, lo sfumato, inconsueti per la comune rivoluzione. Il fare della rivoluzione cifrematica è una forza intellettuale rivolta all'impresa, alla qualità piuttosto che all'esercizio della violenza.
(Dall'intervento di Carlo Marchetti)

Quarta di copertina
La rivoluzione di cui in questo congresso discutiamo è la rivoluzione della parola, per cui le cose si rivolgono alla qualità. Perchè si rivolgono alla qualità? Perché procedono per integrazione e dall'apertura originaria, e secondo il loro idioma, secondo la loro particolarità. Qui, abbiamo prospettato un'altra accezione di rivoluzione che non è quella circolare, è una rivoluzione senza più cerchio, senza più unità e senza più linea, la spirale, quella che Leonardo chiama la forza intellettuale, e Machiavelli la virtù intellettuale. Questa è la rivoluzione. Le cose si rivolgono alla cifra, alla qualità intellettuale, al valore assoluto. Senza più soggetto. Senza più la negativa del tempo e dell'Altro.
(Armando Verdiglione)
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