Estratto del libro
Totò Kafka
Gentilissimo Franz Kafka, permetta a un vecchio comico napoletano, morto ormai da tanti anni, di comunicarle che anche lei, senza saperlo, potrebb'essere napoletano.
Da quando, essendo ormai libero da ogni impegno, posso permettermi anch'io, finalmente, di leggere i suoi libri, ho scoperto, infatti, che le strane cose che vi accadono non sono soltanto kafkiane. Sono anche napoletane. E forse proprio quelle più kafkiane sono anche quelle più napoletane. Sono tornato a pensarlo anche mentre leggevo, nei giorni scorsi, il bellissimo libro che le ha dedicato Roberto Calasso. Dove fra l'altro si osserva, non a torto, che certe scene kafkiane, e in particolare proprio quelle che di solito vengono giudicate più irreali o surreali, per la loro abbagliante evidenza visiva potrebbero dirsi, al contrario, assolutamente "veriste". Nonché (mi permetta di aggiungere) "veristicamente" napoletane. […]
E ora lasci che le riveli che uno dei più antichi detti napoletani è anche molto kafkiano. Il detto suona così: "Ccà po' chiòvere 'a gnostra, dicette 'o scarrafone,'cchiù niro 'e comme so' nun pozz' addiventà". Non le ricorda niente questo detto? Se permette, gliela traduco: "Qua può piovere l'inchiostro, disse lo scarafaggio, tanto più nero di come sono non posso diventare".
Come vede, caro Franz, anche il povero Gregorio Samsa - quel poveretto che una mattina, al risveglio, nel più famoso dei suoi racconti, scoprì di essere diventato un bacherozzo - era forse napoletano. Con tutta la mia devozione,
Totò
Raffaele La Capria: "Fisimario è un buon titolo per questa raccolta di piccoli, lievi, ironici interventi che appaiono settimanalmente sul 'Corriere del Mezzogiorno', perché Guarini di fisime ne ha parecchie, e alcune gli durano per mesi, come un tormentone.
La sua inquietudine intellettuale correda queste fisime di notizie simili a scoop culturali, notizie provenienti dalla sua sterminata curiosità che si nutre di letture di testi introvabili o poco consultati, di citazioni fulminanti, di aneddoti ed episodi poco noti. [...]
[...] ... questa raccolta, anche se parla di cose eterogenee e a volte stravaganti, esprime molto bene il carattere del suo autore. Ne rivela le insofferenze, l'irritabilità, la passione, l'amore per la scrittura precisa e sferzante, il gusto della polemica, gli astratti furori, la ribellione contro l'ipocrisia e il conformismo. [...]"
Quarta di copertina
La vita è un trucco. Parola di Giambattista Basile. Non un sogno, un trucco. Che la vita possa essere un sogno lo insinuarono molti grandi poeti dell'età barocca, compreso ovviamente Shakespeare. Ma a definirla un trucco fu forse solo lui, l'autore di quel Cunto de li cunti che Benedetto Croce definì il più grande libro del nostro Seicento. Un trucco, ovvero un imbroglio, un inganno, una truffa. E allora per quale motivo odiare la morte se ce ne fa uscire? Perché trucco è parente stretto di incanto, malia, seduzione. E che cosa possono fare di meglio gli umani se non incantarsi, ammaliarsi, sedursi a vicenda?
Il Fisimario di Ruggero Guarini di Raffaele La Capria
Dove lo trovo un altro di Francesco Durante
Terra promessa
Le mammelle dell'Artemide Efesina
Platone antinapoletano
Perché Benjamin non vide lo strùmmolo?
Totò Kajka
Croce poeta involontario
Croce profeta
Ma quale nottata!
Viale Elena
Perché Callipigia detesta la copula in vitro
Una strada per Annia Paculla
La mossa di Baubò
Mosse d'Egitto
Ortese
La Ortese fra Prunas e Rea
Una Ortese senza dolorismo
Harpo Marx contro Maometto
Krupp
Cacciapuoti a Mosca
Venti feconda tori
Quel nostro '99
Sciato
Girotondi
Mariologia e poesia
La nottata passò così
Croce a Sorrento
Passioni giacobine
Piccoli fatica tori
Perché Croce non ricevé Montanelli
Maledetta Baia, assassina dell'amore!
Narciso calunniato
Nelson
Europa pagana
Il trucco della vita
Abukir
La Madonna di Virgilio
L'apocalisse secondo Bordiga
Il Duce giustiziato a Cerreto Sannita
Totò e Abramuccio
Pasolini batte san Gennaro
Perché Lauro non fu un demagogo
Islamologia alla puttanesca
Il Munaciello in provetta
L'anima secondo Pulcinella
Perché Leopardi ammirava la nostra plebe
Caro Mimì
Sanfelice '44
Renato, Ornella e io
Eros & Morte: Marino batte Bataille
Un orco un po' più antico del Capitale
Nichilismo paciajolo
Togliatti '44
Savinio e Napoli
Il Principe di questo mondo
Savinio napoletano
Gentile e Croce
Napoleone e il giocatore dell'Oro di Napoli
Gottfried Benn cocchiere a Napoli
Un aforisma di Kafka
Nietzsche da Messina a Roma via Napoli
Totò '44
Il pazzo in casa
Atene e Gerusalemme + Napoli
Il palazzo perduto di Duddù
Quella canzone che Nietzsche non cantò
San Gennaro protettore della Tecnica
Eva e la Storia
Sul troppo amore materno della Madonna
Processione
Urge tornare a credere nel Diavolo
De Caprariis
Il solo miracolo in cui credo
Perché non mi sento più tanto adorniano
Marocchinate
Ma quei martiri sono pazzi o indemoniati?
Nu pesce d'oro
Il Vesuvio in casa
Nemici per la pelle (delle donne)
I passerotti napoletani di Gadda
Il somarello laico nel presepe
Napoli una e trina
Le "orefetorie" della marina di Chiaia
Il serpente e lafanciulla
Quando Manganelli vide Venere a Baia
Mazzini anticomunista
Mito e cinema. Congetture su un cratere
L'Ulisse rubato
Un confino ecologicamente corretto
Sartre a Napoli
Postilla leopardiana sulla Felicità
Con Garibaldi al San Carlo
La musa di La Capria
Cosenza, Caccia e Olivetti
Genovesi, Leopardi e lo Stato
Tutta l'America in una scatoletta
Congetture sull'antefatto del Don Giovanni
Partigiani e Lazzaroni
Vuòmmeco
Al Capone - Stalin
Duddù, la Natura e Leopardi
Ma chi vuole il ritorno del plagio?
L'attacco al linguaggio del proletariato gay
Gemito secondo Savinio
New Orleans, Napoli, il diluvio e Faulkner
L'abate che odiava le fiabe
I Borbone, i Savoia e i gay
Rosso e nero per me pari sono
Chi ha paura dell'Eucaristia?
Qualche dubbio su Sacco e Vanzetti
Il Vesuvio alla genovese
Elogio del papà di san Francesco
L'Apocalisse dal basso
Preghierina per l'Anno Nuovo
Due grandi "prime" di cento anni fa
La burla di Passy
Eros e Charitas secondo Bammenella
1806
Gesù, fate luce
Croce, Proust e Maria Sofia
All'inferno con mammina
Quando Tess sbarcò al San Carlo
Belzebù a Portici
Da Ponte a New York
Pasqualino e Joe
Leggendo La Capria con Lacan
I cavalli di Kounellis
Zolla e Marino
Se Napoli ricordasse Papini
Paolo Ricci
Caro Napolitano
Maometto e le dee
Sul Marino della Tristan
Perché i borbonici amano Bresci
Fare sesso
Orson Welles a Napoli
Marino e Caravaggio
I motteggi di Mimì
Buttate la pasta, arriva Patrizia
Pulcinella e Maometto
Ellis Island
Alla Grecia la Chiesa deve pure la Madonna
La pro! napoletana di Beckett
Il Pulcinella di Tiepolo
Quel tempo che Borges non vide
l fan vomeresi di Toni
La mia religione
Evelyn Waugh nella cappella Sansevero
Una strenna natalizia
Fuori testo: Rea Echi di stampa
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24/03/2010 - Corriere della Sera
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13/12/2007 - lla Gazzetta del Sud
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04/05/2007 - Il Venerdì di Repubblica
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04/05/2007 - Il Venerdì di Repubblica
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03/03/2007 - Avanti
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28/02/2007 - Gazzetta del Sud
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23/02/2007 - Corriere della Sera
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17/02/2007 - Pubblinews
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02/02/2007 - il Giornale
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18/01/2007 - Il Mattino
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18/01/2007 - Il Mattino
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18/01/2007 - Corriere del Mezzogiorno
•
17/01/2007 - Il Foglio
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