Anno: 2009 Pagine: 387 Prezzo: € 24,00 Dimensioni: cm 14,0x21,5 Legatura: cartonato con sovraccoperta
Collana: l'alingua ISBN: 9788877708632
L'attualità italiana del 2008 trasfigurata nella splendida prosa, ironica e divertente, di uno dei più acuti testimoni del nostro tempo
Estratto del libro
La dea Copia ai giovani italiani
Cari ragazzi e ragazze d'Italia, chi copia chi? È la Sinistra che copia la Destra o è la Destra che copia la Sinistra? È Walter che copia Silvio o è Silvio che copia Walter? E se quei due si copiassero a turno? E se ognuno dei due copiasse dall'altro qualcosa che l'altro ha già in precedenza copiato da lui? Ma chi dei due ha incominciato per primo a copiare l'altro? Vedo che a questi quesiti non sapete dare una risposta. Temo anzi che il vivace alterco elettorale che essi stanno alimentando nel vostro paese vi sembri un ridicolo battibecco. Ho persino sentito dire che alcuni di voi lo considerano una vacua e vana zuffa tra copisti equivalenti. Errore, grave errore. Ma prima di spiegarvi in che cosa consiste questo errore permettetemi di rivelarvi chi sono. Sono la dea dell'abbondanza e proprio per questo motivo mi chiamo Copia. A darmi questo nome furono gli antichi popoli latini, che mi veneravano appunto per il mio potere di elargire fiori, frutti e messi in grande copia. Voi forse vi chiederete che cosa c'entra la parola "copia" nel senso di abbondanza e fertilità con la parola "copia" nel senso di duplicato e doppione. Ma se ci pensate un attimino dovrete ammettere che i due significati rimandano a un unico fenomeno, ossia all'origine di ogni abbondanza da processi di duplicazione e riproduzione.
Quarta di copertina
Da circa mezzo secolo Ruggero Guarini commenta sui giornali i fatti del giorno. Da questa attività, che ha generato gli scritti di molti suoi libri, fra i quali Fisimario napoletano, è nata una rubrica che egli cura per l'agenzia Il Velino da circa un anno, e in cui esprime quasi ogni giorno il suo parere sulla più contingente attualità nella forma di una lettera immaginaria attribuita ogni volta a un più o meno grande spirito del passato. Questo volume, in cui l'autore ha raccolto lettere che gli sono state ispirate dagli eventi del 2008, può essere considerato il prodotto di una scommessa che poteva essere vinta solo da un osservatore provvisto di quel raro impasto di doti – curiosità universale, memoria pichiana, cultura enciclopedica, lucidità tagliente, ardore polemico, astuzia letteraria – che fanno di Guarini uno straordinario testimone del nostro tempo, capace di un linguaggio splendidamente retorico eppure diretto e vivo, talora posto al servizio di una verità o di una causa alla quale non rinuncia neppure quando si risolve a suo danno. Sicché di lui si può dire che, persino quando sbaglia, i suoi errori e i suoi eccessi sono sempre dettati non dalle migliori intenzioni ma dalle migliori ragioni.
Babbo Natale ai fan della Questione Morale Albert Camus a Mariastella Gelmini Eleuterio Rea ai militanti dell'IdV Talete a Massimo Cacciari Max Weber a Roberto Saviano Federico Fellini ad Alberto Arbasino Claude Joseph Rouget de Lisle ai nostri laiconi Aristofane alla nostra gauche L'ayatollah Khomeini alla poetessa Joumana Haddad Totò a Claudio Petruccioli Yamasaki Minoru a Renzo Piano Giambattista Basile a Roberto Saviano La Giustizia agli italiani Palmiro Togliatti a Vladimir Luxuria Franco Basaglia ad Angelino Alfano Tano Badalamenti ai nostri supergiudici Osama Bin Laden a Tariq Ramadan Salvatore Di Giacomo a Roberto Saviano Giulio Cesare a Gianfranco Fini Ruhollah Khomeini a Salman Rushdie Benedetto Croce ai laici di oggi La Storia alla Politica Re Nasone al ministro Bondi Domenico Rea a Pietro Citati Benedetto Croce a Tonino Di Pietro Un embrione al Papa Karl Marx a Renato Brunetta Una professoressa birichina ai giudici minorili L'Eterno al cardinale Martini Oswald Spengler a Barack Obama Adolfo Hitler a Carla Bruni Totò a Walter Veltroni La signorina Spes agli obamiani Pier Paolo Pasolini agli studenti in lotta Lo zio Tom a Barack Obama Harry S. Truman a George W. Bush Ferruccio Parri a Giampaolo Pansa La Piazza agli studenti Vittorio Foa ai suoi fan Giacomo Leopardi al ministro Tremonti Satana a papa Benedetto XVI Giuseppe Stalin a Roberto Saviano Il Pifferaio di Hamelin agli scolari italiani Lady Liberty ai suoi ambasciatori George Orwell a Ezio Mauro Goethe ai draghi della finanza Ermafrodito ai trans Don Chisciotte a donna Italia Karl Marx a Toni Negri Il Capitalismo ai suoi gufi Ferdinando II di Borbone a Silvio Berlusconi Telesio Interlandi a Spike Lee Nikolaj Lenin al compagno Bush La Speranza a Eugenio Scalfari Vittorio De Sica a Giorgio Napolitano Europa al prof. Tariq Ramadan Giacomo Leopardi a Silvio Berlusconi Sergej Nečaev a Giuliano Ferrara Il generale Cialdini al generale Antonio Torre Angelo Roncalli al prof. Alberto Melloni Michel de Montaigne ad Angelo Petrella Renzo De Felice a Federico Iadicicco Fëdor Dostoevskij a Leonardo Marino Umberto Saba a Gianfranco Fini Luigi Calabresi ad Adriano Sofri Venezia a Jeremy Rifkin Sigmund Freud a Barack Obama Totò a Nanni Balestrini Hannah Arendt a Gianni Alemanno Il dio Ermes a Silvio Berlusconi Madama Morte a Lucetta Scaraffi Papa Sisto V ai fan di piazza del Popolo Giovannino Guareschi a Giuseppe Bertolucci L'arcangelo Gabriele al prof. Roberto Ferrari Eraclito al professor Edoardo Boncinelli La cipolla ai filosofi italiani Giuseppe Valadier a Gianni Alemanno Ignazio Silone a Dacia Maraini Alessandro Manzoni a Mariastella Gelmini Joseph Roth a Ermanno Olmi Tennessee Williams a Gore Vidal Richard Wagner a Daniel Barenboim Giuda Iscariota ai politici italiani Le sirene ai loro fan Benito Mussolini a don Antonio Sciortino Āisha bint Abī Bakr a Sherry Jones Sigmund Freud a Tahar Ben Jelloun Il '68 ad André Glucksmann Eleonora Fonseca Pimentel al filosofo Maurizio Ferraris Francesco De Martino al professor Luigi Labruna Niccolò Machiavelli a Rosa Russo Iervolino Alberto Savinio agli alpinisti La lingua italiana alla professoressa Dora De Maio Giuseppe Garibaldi a Raffaele Lombardo Il fantasma del comunismo al compagno Ferrero Il compagno Scigaliov a Niki Vendola Giambattista Basile a Camillo Langone La ninfa Partenope a Rosetta Russo Iervolino Giuseppe Verdi a Giorgio Napolitano Platone a Eugenio Scalfari Sant'Agostino a Giuseppe Englaro Dwight D. Eisenhower al ministro inglese Edward Balls Erasmo da Rotterdam a Ralf Dahrendorf Maometto al ministro Mara Carfagna Pericle a Luciano Canfora Sigmund Freud al ministro Bondi Wolfgang Köhler ai girotondini Ludwig van Beethoven ai napoletani Juan Rodolfo Wilcock ad Andrea Camilleri Madama Moda al ministro Gelmini Girolamo Savonarola a Franco Cordero Niccolò Tommaseo a Tonino Di Pietro Eugenio Montale a Massimo D'Alema Benito Cereno a Walter Veltroni Europa all’Europa Matilde Serao alle giovani italiane d'oggi Ennio Flaiano ad Angelo Panebianco Antonio Meucci ad Antonio Di Pietro Bertolt Brecht a Joseph Horowitz Giangiacomo Feltrinelli al regista Paolo Sorrentino Cincinnato a Berlusconi Mario Schifano a sua moglie Monica Adolf Hitler a Mahmud Ahmadinejad Giorgio Almirante a Gianni Alemanno Pasolini ad Arbasino Fedro ai politòlogi italiani Sant’Alfonso de’ Liguori al ministro della Giustizia Aldo Moro a Giulio Andreotti Leopardi alla plebe napoletana Tchouang‑tseu a Barbara Spinelli Alfred Bernhard Nobel a Claudio Magris Titania a Vincenzo Visco Allah a Gianfranco Fini La Cultura a Gianni Alemanno Maometto al prof. Kazi Nurul Islam Benito Mussolini al prof. De Luna La Sinistra agli operai del Nord Mio nonno ai preti pedofili della sua infanzia Ercole a Berlusconi L’Italia al senatore Dell'Utri Il commissario Montalbano ad Andrea Camilleri Franti a Umberto Eco Cassandra a Eugenio Scalfari Edipo Re ai signori della monnezza Pulcinella ad Antonio Bassolino Al Capone a Franco Piperno Giuda Iscariota a Enrico Boselli L’anima ai suoi nuovissimi fan La dea Copia ai giovani italiani Karl Marx a Massimiliano Fuksas Totò a Perla Pavoncello Giuseppe Stalin a Giuseppe Ciarrapico Belzebù al teologo Vito Mancuso Benito Mussolini a Geert Wilders Pier Paolo Pasolini a Walter Veltroni Giorgio Amendola ad Antonio Bassolino Federico Nietzsche a Tonino Di Pietro Barbariccia ai giudici della Cassazione Franceschiello a Beppe Grillo Matilde Serao a Christopher Dickey Sant’Agostino alle mamme che vorrebbero abortire Jurij Andropov a Massimo D'Alema Esther Williams a Fidel Castro William Shakespeare a Pierferdinando Casini Bettino Craxi a Tonino Di Pietro Gioacchino Rossini a Walter Veltroni Un vecchio eterotomane al professor Barba Il Sessantotto ai suoi figli La Giustizia a Silvio Berlusconi La ninfa Partenope agli artisti napoletani Palmiro Togliatti a Giorgio Napolitano Arthur Schopenhauer a papa Ratzinger Pulcinella ai suoi eterni giudici Francisco Goya ai somari della Sapienza
DANIELE CAPEZZONE, Le "lettere immaginarie" di Ruggero Guarini