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Diciamolo pure
Salvatore D'Agata
Diciamolo pure
Anno: 1985
Pagine: 120
Prezzo: € 9,30
Dimensioni: cm 14,0x21,0
Legatura: brossura

Collana: l'alingua
ISBN: 8877700386

Estratto del libro
Com'erano composte le interviste del buon tempo antico: al segretario di partito sull'autorevole" Corriere" non meno che all'attrice di moda sul popolare "Oggi".
La regola era davvero aurea. Che cosa dice, signor segretario, il suo partito? Che parte farà, signora, nel prossimo film?
Adesso, signor segretario lo usa soltanto Eugenio Scalfari, spero con un filo di ironia. E all'attrice non si chiede che parte farà nel prossimo film, ma che parte mostrerà. E così via, chiedendo, insinuando, pretendendo. Il segretario è costretto ad arrampicarsi sulle parole per parlare di quello che fa a Montecitorio e non di quello che fa a letto. L'attrice è costretta ad arrampicarsi sull'intervistatore per non dire a quale partito dà il voto. Nel mondo delle interviste si fa ormai deregulation selvaggia. Anche portando un microfono con garbo, come ho cercato di fare, fra un po' di gente "che ha immagine", o per le idee o per i soldi o per il corpo o addirittura perché sa fare una professione. Ne è uscita una sequenza di "confidenze in pubblico", su tutto, ma con alcuni Grandi Temi in comune. Scomposte e ricomposte lungo questi Grandi Temi, le interviste offrono uno spaccato singolare del copertina-pensiero, di quello che pensano o mostrano di pensare gli uomini e le donne che "stanno" sulle copertine dei rotocalchi...
Quarta di copertina
Gli italiani da ribalta, personaggi da copertina o da prima pagina, che cosa pensano sull'amore, il denaro, il successo, il sogno, l'ambizione, la vita, la morte? Finora ogni personaggio era stato interpellato, indagato, inquisito per se stesso, senza possibilità di confronto. D'Agata è riuscito a comporre una sorprendente galleria: ciascuno è messo a confronto con il suo simile e con il suo contrario. Per la prima volta un giornalista fa parlare una nuova e strana classe sociale, la classe della notorietà, i cui membri forse non sanno di farne parte.
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