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Ma dicendo Fiorenza
Angelo Mundula
Ma dicendo Fiorenza
Anno: 1982
Pagine: 72
Prezzo: € 6,20

Collana: Collana di poesia
ISBN: 8877701013

Estratto del libro
Prospettive

Qui soltanto può mutare
il destino immutabile dell'uomo
il suo lungo giro nel vuoto
quanto più si fa lontano ciò che gli accade ogni giorno.
L'illusione apre porte e finestre
e mai nello statu quo ante
torna a fiorir la rosa
che pur dianzi languìa

e già si fa rossa quella che aveva perso il suo fuoco.

Quando il sole non c'è più
torna la vicenda solare o un poco di quel lume
che fa casi alto il gioco e il
volto amato e la fanciulla che disse no lungamente
ora ci corre incontro e dice sì più volte
aprendo le sue piccole ali d'ignoto uccello per un volo inconsueto
agitando il becco per un canto impossibile
sull'erba verde che cambia colore e subito si fa profonda selva selvaggia
dove Dante non si perde ma acquista un volto visibile e noto e
vita nova e Firenze è soltanto quella cupola altissima
che non si vede più da piazzale Michelangelo né forse da
nessun altro luogo circostante o prossimo
se il tempo si è fermato o si muove sul colle di Fiesole o non batte più sull'orologio
della torre di Giacomo né sul Big Ben
sebbene sia un punto luminoso e vago che non dà luce né ombra né suono
poiché se ne allontana un poco
e il Tamigi "dimenticato dai poeti" e dunque assolutamente interesting
per questo gioco falso che si gioca fino in fondo
purché si faccia thrilling o suono di squilla che nessuno ha mai udito
nulla da nulla
ma pure quel poco che fa più grande il mondo
allargando un confine una misura un modo
oltre il costume quotidiano e la visione.
Quarta di copertina
Il “paradiso” di Mundula è “ciò che non è accaduto / che potrebbe accadere / sempre al di là del noto e del saputo”; che si determina in un lampo per associazione, somma e sottrazione. La poesia contemporanea si potrebbe dire una catastrofe mancata; “ciò che manca” è il suo nocciolo vero. Poche volte, negli ultimi anni, lo si è sentito con tanta schiettezza come in queste pagine, dove una parola si articola alla fine nitida, necessaria, armonica/disarmonica, malgrado la frenesia e la negazione attraversate, malgrado tutto. (Giuliano Gramigna)
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