Estratto del libro
Il gatto domestico
Il gatto che ci comanda
senza neppure un cenno del capo
il gatto così lontano da ogni gesto o atto di riconoscenza
il gatto che ci contempla dall'alto di un armadio
il gatto appena un poco allarmato
dal nostro vago errare qua e là
il gatto che dice miao soltanto per
metterci in difficoltà
tanto è subito un cercare il suo
corrispondente significato
il suo misterioso referente
il gatto che neppure miagola più
tanto è appagato in ogni suo desiderio
il gatto finalmente addomesticato a questo nostro
selvatico habitat...
Quarta di copertina
Romeo era un comunissimo gatto soriano prima che io ne parlassi. Era uno dei tanti gatti che adornano le case e affollano i cortili, ma anche le pagine degli scrittori, italiani e stranieri. Poi, di poesia in poesia, di verso in verso, è andato acquistando una sua sempre più spiccata e originale "personalità". Gattesca, s'intende, perché Romeo è un gatto che tiene molto alla sua identità, sempre pronto a difenderla con le unghie, ogni volta che la vede minacciata dal suo padrone, con cui instaura una sorta di permanente conflitto, con pochi, davvero pochi cedimenti "sentimentali". Su questo gioco conflittuale si staglia, netta e coinvolgente, nella sua ineguagliabile "maestà" gattesca, la figura di un gatto comune e specialissimo: Romeo. (A. M.)
Echi di stampa
•
09/03/2006 - Il Foglio
•
25/02/2006 - La Provincia di Como
•
19/01/2006 - La nuova Sardegna
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