Estratto del libro
La scienza è scienza della parola. La sua struttura segue la tripartizione del segno.
Non c'è più natura soggiacente, già data ab initio, che la ricerca possa scoprire magistralmente. Non c'è più materia morta, che stia ferma a fondare il sapere epistemico di una scienza dell'unità, capace di significare totalmente la soggiacenza e, quindi, di spiegare l'apparenza alla luce di uno sguardo che si fa visione della sostanza. Non c'è più principio di morte - principio di non contraddizione, principio d'identità, principio del terzo escluso - che permetta di negare la contraddizione, l'equivoco, la menzogna, il malinteso.
La legge e l'etica non sono il limite della scienza, non sono ciò che permette di controllare l'invenzione. Sottolineano, piuttosto, che non tutto è possibile, che la ricerca è un sentiero stretto attraverso cui si giunge alla riuscita e che la difficoltà non esclude la semplicità.
La mitologia dei comitati etici, prevalente nello scientismo accademico, pretende d'imporre l'etica sul pragma, di decidere la possibilità o l'impossibilità, la liceità o la non liceità di quel che avviene. Questa non è etica ma esercizio di un codice morale che pretende di applicare al contingente i pregiudizi della grammatica, per stabilire quel che è bene e quel che è male. Ma la scienza non si occupa di decidere il bene e il male dell'esperienza.
La psicanalisi come esperienza della parola originaria, itinerario di ricerca in direzione della qualità, mette in risalto l'incompatibilità della scienza con il codice morale proprio al buon senso comune. In quanto scienza dell'inconscio, scienza della parola, la psicanalisi indica come la materia, il linguaggio, la sembianza siano in incessante trasformazione, come non vi possano essere interventi che provengono da un al di fuori dell'atto di parola e che pretendano d'incanalare l'atto in una grammatica benefica.
A partire da Freud, la psicanalisi trova che il sintomo e il delirio non sono patologie da cancellare per ripristinare il bene della buona sostanza, ma costituiscono l'occasione per il riproporsi di elementi essenziali alla terapia, alla scena che va in direzione della salute e della qualità della vita.
Sta qui la distanza della psicanalisi scientifica da ogni forma di terapia e di psicologia che pretenda di ricondurre la parola a un codice soggiacente, a un bene preesistente di cui il professionista deterrebbe il sapere, mettendolo in condizioni di stabilire cosa sia sano e cosa sia malato.
Quarta di copertina
Ciascuno vive nella parola originaria che lo muove, secondo la logica che gli è propria: l'inconscio. Allora, inizia il vivere lungo la scrittura pulsionale. Allora, le cose si scrivono in modo inedito, imprevedibile e mai prescritto, mai sottoposto al principio di morte e di fine del tempo. Allora, si sviluppano la curiosità intellettuale, l'interesse per la cultura, l'arte, la scienza, la qualità delle cose.
Occorre fornire ai giovani dispositivi culturali, formativi, imprenditoriali, che promuovano la scrittura della parola nei suoi aspetti di ricerca e di compimento pragmatico, di difficoltà e di semplicità. Nessuno cortocircuito, nessuna facilitazione. Ciascuno ha da compiere il suo itinerario senza ricorrere a rimedi, senza evitare la funzione di padre, lo zero funzionale, e la funzione di figlio, l'uno funzionale. Così si giunge all’Altro tempo, in cui le cose avvengono e divengono in direzione della riuscita, del guadagno, della salute, della qualità.
Senza la parola originaria ci sono soltanto sopravvivenza e principio di morte. La vita, il vivere e il suo gerundio soggiornano nella parola originaria.
(Massimo Meschini)
Legge, etica e clinica nella scienza e nella psicanalisi
La psicanalisi senza professionismo e senza corporativismo
La clinica dell'impresa
La mitologia della comunicazione
La mitologia della depressione
La paura
Il discorso isterico. Come creare Dio
Il discorso paranoico e la defezione dell'utopia
Il discorso ossessivo. L'amore del figlio e la creazione del padrone
Il discorso schizofrenico e la creazione dell'unilingua
Anoressia e bulimia. La mitologia della sostanza
L'alcoolismo
Il suicidio. L'amore speculare è l'amore che uccide
Il sorgere della mitologia psichiatrica
Vivere o sopravvivere
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