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La luna di marzo
Luigi Condemi di Fragastò
La luna di marzo
Anno: 2001
Pagine: 272
Prezzo: € 29,95

Collana: Romanzi
ISBN: 9788877705914

La storia d'amore tra una contessa e un carbonaro diviene specchio dell'Italia borbonica, fotografia di un momento epocale della nostra Italia e del suo avvenire

Un romanzo che fotografa un momento della nostra storia, il passaggio dal regime feudale, borbonico, alla nuova Italia. La storia d'amore tra una contessa ed un carbonaro è la nostra guida in questo mondo che crediamo sommerso, ma che ritorna a tratti negli atteggiamenti, nella quotidianità e nelle peculiarità italiane. Condemi di Fragastò con precisione e finezza narra una storia dove non manca l'elemento sentimentale ed un alone di decadenza per un mondo di cui non ci ricordiamo più.
Estratto del libro
Anche le cose hanno un'anima, e siamo noi a dargliela. Dio non c'entra: una volta avvenuta la creazione, tutto cominciò a muoversi, pur nel preciso sistema da Lui voluto, secondo le cadenze della natura e le diverse volontà degli uomini.
In principio, dunque, c'era il caos; poi però, il vivente e l'inanimato iniziarono ad assumere contorni più netti, a individualizzarsi e, insieme, presero a vivere: i pesci da pesci, gli animali da animali, gli uccelli da uccelli, gli uomini da uomini, le cose da cose. Sì, anch'esse: le cose da cose.
Quarta di copertina
Accanto alle storie d’amore di una giovane donna – la contessa Isabella Sirleti di Torre Galea – con un nobile feudatario e un intellettuale della Carboneria napoletana, questo romanzo ha come protagonista la società del Regno borbonico di metà Ottocento. Una società dai tanti contrasti politici e sociali, alla continua ricerca delle proprie radici culturali e storiche. L’Autore la rappresenta attraverso le vicende di una nobile famiglia, che assiste inconsapevole al proprio declino provocato dalle leggi "eversive" del 1806, dai dispendi della vita intorno alla Corte del re di Napoli e dall’incapacità dei latifondisti del Mezzogiorno di adeguarsi al mutato corso della storia.
L’estinzione della famiglia Sirleti segna anche la fine del feudalesimo, o di ciò che ne rimane, mentre sulle sue rovine nasce il nuovo mondo: con tante speranze e con struggente malinconia.
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