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Giustizia e letteratura
Domenico Marafioti
Giustizia e letteratura
Anno: 2002
Pagine: 215
Prezzo: € 20,00
Dimensioni: cm 14,0x21,5
Legatura: cartonato con sovraccoperta

Collana: l'alingua
ISBN: 9788877706003

Estratto del libro
Sulle interrelazioni tra diritto e letteratura esistono già precedenti indagini critiche, come pure vi sono raccolte di testi intorno al grande tema della giustizia, tutte di vario interesse e rilievo. L'indagine odierna – pur non ignorando quei contributi – per qualche verso se ne discosta, volta com'è a porre in evidenza i nessi tra diritto e letteratura, con specifica attenzione al problema antico e ricorrente delle egemonie e ai rischi di abusi insiti nell'esercizio del potere, nel nostro caso quello esercitato dai giudici. Il fenomeno può essere secondato dall'ambiguità dell'idea stessa di giustizia, con le connesse sue cadute e ricadute. In proposito, sono state lucidamente sottolineate le difficoltà di ordine storico, teoretico e giuridico inerenti al concetto della giustizia, dal che consegue il carattere decisamente ideologico che la sua definizione rischia fatalmente di assumere. Enrico Opocher parla di "vicissitudini intellettuali dell'idea della giustizia [...] inseparabile (come, del resto, lo dimostra la sua genesi storica che è, nell'ambito di ogni cultura, essenzialmente giudiziale) dal dissenso, dalla contesa e, insomma, dalle antinomie che la caducità umana e, quindi, per l'appunto, l'incoerenza della libertà, introduce nel mondo storico". Anche per questo, in tale incessante elaborazione di canoni interpretativi, l'intuizione e la rappresentazione artistica, e quindi i valori estetici, possono svolgere un ruolo peculiare e decisivo nei confronti di qualsiasi teoria dei valori morali e logici della giustizia...

Quarta di copertina
Saggista e polemista vigoroso, tra i protagonisti della cultura giuridica romana e nazionale, Domenico Marafioti ha denunciato con largo anticipo i guasti causati dall'egemonia giudiziaria e dagli sconfinamenti della giurisdizione, con una successione di pamphlet memorabili, i cui titoli sono divenuti proverbiali nei luoghi della giustizia e della politica.
Con questo libro, Marafioti torna su un tema dominante nella sua intera esperienza, nell'arco di mezzo secolo, e interroga pagine di saggi e di opere letterarie, riguardanti le vicissitudini e l'ambiguità dell'idea di giustizia, e quindi l'aleatorietà del giudizio e il senso originario della difesa dell'incolpato.
Da qui, l'autore muove per approcci suggestivi ai nessi tra diritto e letteratura, attraverso testimonianze di autori di spicco di opere dai risvolti "processuali", da Manzoni a von Kleist, Poe, Gide, Dürrenmatt, Kafka, Brecht, Wassermann, Sciascia. Il libro si conclude con una rassegna di testi di avvocati e di giudici scrittori del Novecento, quali Betti, Saviane, Weisberg, Troisi, Scott Turow, Mannuzzu, De Marsico, Casamayor, e altri significativi esponenti nell'inesausto filone processual‑giudiziario.
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