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Omissis
Vincenzo Accame
Omissis
Anno: 2003
Pagine: 176
Prezzo: € 20,00
Dimensioni: cm 14,0x21,5
Legatura: Cartonato con sovraccoperta

Collana: l'alingua
ISBN: 9788877706195

Estratto del libro
Ben pochi intellettuali italiani si salvano da atteggiamenti e comportamenti che tramite dichiarazioni avventate e gratuite riescono a definire "di sinistra". Insomma, nei quarant'anni di regime democristiano, questa sedicente cultura "di sinistra" ha imperversato senza la minima opposizione o possibilità di confronto. Abbiamo assistito a frenetiche corse al potere, condotte da chi si dichiarava nemico del potere, e fintamente attaccava quello stesso potere che serviva. Ci sono stati anni in cui senza la tessera del Pci (o del Psi) negli ambienti della cultura non era possibile muovere un passo. [...]
Sull'opportunismo e su questa "finzione" dell'ideologia culturale di sinistra si può discutere a fondo, anche partendo da alcuni esempi specifici e concreti, come si è accennato. Più arduo sarà capire perché le destre, Chiesa in testa, si siano sempre disinteressate alla cultura e alla promozione di una politica culturale. Casuale mancanza di intelletti? Forse, ma non credo che basti. La Francia, nello stesso periodo, ha partorito molti intellettuali cattolici e di destra. D'accordo, aveva alle spalle una lunga tradizione di cultura cattolica e, politicamente, non ha dovuto subire la pesante pressione del nostro ventennio fascista, ma ha sempre avuto anche una vivace classe culturale di sinistra, e ben più autentica della nostra, magari perché filtrata attraverso esperienze ideologiche forti, come quella del surrealismo, che ha dovuto a lungo confrontarsi con il Partito comunista. Sta di fatto che in Italia né la Chiesa né i partiti di destra hanno mai seriamente pensato che la cultura potesse risultare utile per la gestione del potere.
Quarta di copertina
Questo volume bellissimo porta un titolo, Omissis, che era stato pensato dall'autore quando incominciò a "indagare tra le pieghe di un rapporto cultura-politica dagli aspetti mai del tutto chiariti" per "una lettura di quanto è accaduto in cinquant'anni nella 'cultura' italiana, in prospettiva di quanto domani potrebbe accadere fra i nostri spaesati 'intellettuali'". L'indagine di Vincenzo Accame, che costituisce la prima parte del volume, ebbe poi una svolta, e si arricchì di altro materiale: le vicende che lo portano a raccontare come si vive negli ospedali italiani, e le vicende culturali che si riflettono in alcuni momenti felici, quali la presentazione dei suoi due ultimi libri (Anestetica e Pittura come scrittura) e due interviste che, nella seconda parte del volume, danno modo alla sua vita di scriversi. Intorno a Vincenzo Accame intervengono Arturo Schwarz, Enrico Baj, Roberto Sanesi, Silvio Riolfo Marengo, e Armando Verdiglione, che annota: "C'è chi dice: 'Che cosa resterà del millennio?'. Noi siamo convinti che l'opera di Vincenzo Accame rimarrà. E, intanto, fa parte della nostra vita e del nostro itinerario".
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