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L'identità
Serge Gavronsky
L'identità
Anno: 2006
Pagine: 300
Prezzo: € 20,00

Collana: Romanzi
ISBN: 9788877707399

Il sessantotto americano attraverso gli occhi di chi lo ha vissuto

Serge Gavronsky, professore americano di origine francese, racconta il sessantotto americano con gli occhi di Jean‑Pierre e Isabeau, due personaggi simbolo di quella ribellione: lui professore, lei studentessa. Sullo sfondo di una New York intensa, magica, la vita dei due protagonisti si lega agli avvenimenti di quegli anni in un romanzo coinvolgente e dai risvolti inattesi.


Echi dal Web

Recensione del libro (da cremonaonline.com)


Estratto del libro
Si era alzato un gran numero di volte, durante la notte. Qualcosa, qualsiasi cosa fosse, lo teneva sveglio. Il sonno, lo sapeva, è in parte una finzione romanzesca, un'invenzione della mente per cullarti in uno stato di semincoscienza durante il quale, in qualche modo, ti ricarichi, recuperi energia, come se tu fossi una sorta di motore e dovessi, quindi, venire periodicamente collegato a un'altra macchina che ti assicurerà attraverso tubi, visibili o no. altre ventiquattr'ore di vita.
Gettò in terra i cuscini. Forse, giacere in posizione perfettamente orizzontale avrebbe giovato. Il corpo, aveva inteso dire, riposa meglio quando non sta sollevato. Eppure, lo sapeva, i giapponesi dormono con la testa su un'asse di legno. Sì, gliel'aveva detto qualcuno, una volta. Questo era però un centinaio d'anni fa e passa, e in realtà serviva a mantenere intatta la complicata acconciatura. Niente a che fare con il corpo. Era un motivo puramente estetico.
Quarta di copertina
"Credo che lui combatta in perpetuo. Prevedo che, se arriva al nocciolo di se stesso, la 'definizione' che ne darà sarà sorprendente". Così scrive in una lettera ai genitori Isabeau de Frontveau de Vielleville, temeraria studentessa francese in visita studio a New York, sedicente marxista e figlia di un capitalista di successo. Nella lettera sta parlando di Jean‑Pierre Lévy, professore di economia alla Columbia University, che lei ha conosciuto a un congresso, per caso. Un incontro travolgente.
Francese trapiantato negli Stati Uniti, fecondo intellettuale, apprezzato docente coinvolto nella ribellione del ’68, Jean‑Pierre nel privato è un uomo che ha perso la memoria storica. Gli eventi provocheranno in lui emozioni forti: un amore passionale, un episodio di violenza, una festa, l’incontro con Marty, un ebreo che lo porta a ricordare.
Il romanzo, che si snoda come un film, fatto di dialoghi e attraversato da flashback e da sogni a occhi aperti, apre una finestra su aspetti di vita newyorkese: un campus universitario, i vicoli di Harlem, le camere dell’albergo Hilton, i locali dove si beve e si parla fino all’alba.
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