Estratto del libro
Questo libro tratta del Potere e dei suoi aspetti eruditi in un certo luogo della storia.
Si tratta di osservare come si propaghi la sottomissione, diventata desiderio di sottomissione, quando la grande impresa del Potere consiste nel farsi amare. Il compimento di tale prodigio ha sempre presupposto una scienza particolare, che appunto eriga questo amore e mascheri mediante il proprio testo la prestigiosa abilità di un puro e semplice addestramento. In altri termini, la Legge in ciascun sistema istituisce una scienza in proprio, un sapere legittimo e magistrale, per assicurare anche ai soggetti la comunicazione delle censure e far prevalere l'opinione dei maestri. Sullo stretto spazio delle tradizioni occidentali, ma grazie all'ininterrotta successione di commentari giuridici
e di nuove versioni del testo, ci si offre questa materia preservata in un modo sorprendente, una scienza perenne del Potere. Dai teologi–legisti dell'Antichità ai manipolatori delle propagande pubblicitarie, si è venuta perfezionando un'unica e medesima attrezzatura dogmatica con lo scopo di adescare i sudditi con quel mezzo infallibile che qui è in questione: la credenza d'amore.
Sarà dunque riaperta la vecchia trincea dei dogmatismi in cui ancora si radicano le mirabolanti scienze umane, troppo male informate circa il loro terreno. Bisognerebbe mettere in evidenza una trasmissione, e poi il più moderno giuoco delle tecniche ancestrali del far credere. Senza queste tecniche, non c'è istituzione, non c'è quindi né ordine né sovversione.
Il titolo del saggio L'amore del censore sta a ricordare, secondo lo stile ingenuo dei teorici medievali della Legge, fonda tori in occidente di una medicina dell'anima, che il Potere arriva a toccare il nodo del desiderio; per questo prodigio, l'oppositore può essere definito colpevole e l'errore una colpa. Mi accosto quindi all'istituzione per questa via particolare, il Diritto, riconosciuto come la più antica scienza delle leggi per reggere, cioè dominare e far marciare il genere umano.
Quarta di copertina
«Con la bella dottrina culturale, costruita per tenere in pugno e sottomettere gli inetti alla ginnastica universitaria, ricomincia sotto i nostri occhi l'impegno di questa società schiavista a colonizzare, a rifabbricare i suoi selvaggi trascinati anzitutto alla riconoscenza verso i capi sublimi, intoccabili e benefattori». In uno stile nuovo, si incontrano nel testo di Legendre un'acuta riflessione teorica e un'indagine storica dettagliata che si avvale di fonti finora inesplorate. Come si struttura l'apparato autoritario della società? Come si è costituita la vasta liturgia della sottomissione? Quali sono le tecniche di trasmissione del sapere? E, specialmente, come si insegna l'amore del potere e dell'oppressione? Quali modelli teocratici le discipline universitarie e gli indirizzi di governo mutuano dal medioevo? L'era industriale, attraverso la politica del sorriso e gli strumenti pubblicitari, perpetua i nazionalismi tradizionali. Così, i dispositivi religiosi riguardano non il folclore ma le istituzioni. L'analisi del Testo occidentale è compiuta qui partendo da qualche misconosciuta indicazione freudiana, dalla pratica analitica e da una ricognizione puntuale del discorso giuridico.
Prefazione alla prima edizione italiana
Posizione del tema
I Di questa glassa a Freud
- Note
- Dove Freud poteva vedere l'istituzione
- Note
- Articolare un seguito
- Note
- Fondazione del discorso canonico. Un ritorno al suo medioevo
- Note
II I primitivi della censura in Occidente
- Il genitore della Parola
- Il testo come discorso giacente
- Trattato sulla prestanza del dottore
- Note
III Il soggetto posseduto dall'istituzione
- L'ordine sessuale e il suo terrore
- Politica dei confessori
- Dove passano i ribelli? Notazioni sull'antinomia
- Note
IV L'istituzione e la sua arte del tratto
-Note
V Il discorso sospeso
- Note
- L'utopia patriota e la sua legge
- Note
- Paradigma. La burocrazia come universo felice e colpevole
- Note
- Inoltre, la questione del sabato. Chi occupa oggi il posto del canonista?
- Note
VI A mo' di conclusione: la funzione dogmatica e il suo unico dizionario
- Note
- Appendici
- Viatico del lettore
- Distinzioni per fondare la buona scienza. Testi esemplari
- Note
Vuoi condividere questo libro sul tuo sito/blog?
Usa il nostro Widget!
Copia il codice da inserire nel tuo sito/blog
|