“Il granello e la goccia: chi mai può pensarli? Chi mai può confiscarli? Chi mai può contenere miliardi di galassie e di oceani? Chi mai può dare del vento l’algebra e la geometria? Chi mai può toccare il gerundio della mia vita e il suo statuto nomade?
Ho instaurato il dibattito in città e continenti, ho provocato testimonianze, scritture, video, echi, produzioni, novelle e romanzi, saggi e letture, ho contribuito con il granello e la goccia alla civiltà della vita. Che sia accanitamente perseguitato da decenni in modo severo e perseverante indica che il mio compito, la mia missione e il mio messaggio, secondo l’aritmetica, hanno ancora la carta del capitalismo della parola. Il testo e il film della mia vita sono il testo e il film della civiltà della parola.
La nostra è una fase nuova, la fase libera, la fase della vita non confinata e non confinabile. La nostra è una fase nuova della ricerca, della poesia, dell’impresa, della politica, della produzione e della riuscita. L’avvenire sta dinanzi a noi: sta nella realizzazione della nostra esperienza, nella sua capitalizzazione. La nostra è una fase nuova, la fase di una casistica speciale, la fase della species nova.
La species nova è inconciliabile con l’homo modernus, è inconciliabile con l’homo novus. La species nova è la species libera, la species che tu non pensi, che tu non prevedi, estranea all’arbitrio dell’idea, alla statistica, al realismo ideale”. (A.V.)