Lungo queste pagine corrono in sottofondo due idee che hanno fra loro qualcosa in comune; non affioreranno immediatamente perché il libro è composto in forma di raccolta.
La prima idea è che nelle oscurità dell'origine della psicanalisi ci sia già tutta la sua originalità. E le psicanalisi odierne continuano a riprodurre quell'origine, cioè la situazione (transfert) in cui Freud si è trovato immerso dopo il 1987 e che ha dovuto padroneggiare senza alcuna preparazione se si eccettua quel che aveva potuto vedere accanto a Charcot e a Nancy [...]. La seconda idea è che quando gli analisti credono di poter portare chiarimenti in una questione non specificatamente analitica - ma che sia più accessibile a chi ha una formazione analitica - può capitare che ne facciano anche un'occasione per avvalorare la loro specificità. Cioè ne parlano con metodi e vocabolario di psicanalisi [...]. In queste pagine non troverete l'esposizione di queste due idee e neppure una difesa o una disamina ma solo esempi... (Octave Mannoni)

Ai debuttanti della psicanalisi Mannoni esemplifica, in questo libro, che la psicanalisi incomincia con il transfert; che solo procedendo dal transfert è possibile l'interpretazione (iniziata da Freud a partire dai sogni) e come solo sulla base dell'interpretazione ci sia, in analisi, una teoria.
Attraverso uno stile ricco di gioco e di fantasia, Mannoni evidenzia come transfert, interpretazione e teoria non siano situazioni morbose, ma strutture linguistiche, che introducono in ciascuna teoria, con la loro ricchezza metaforica e poetica, la libertà di parola.

I Analisi originaria (seguito)
II Psicanalisi e insegnamento (sempre il transfert)
III Linguisterie
1- L'infanzia linguistica
2- La letteralità
IV La parte del gioco (a proposito di Winnicott)
V Testi datati
1- Amministrazione della follia, follia dell'amministrazione, 1975
2- Polemica: Astolfo e Sancho, 1973