Estratto del libro
L'umanità entra in un'era iperindustriale. Accanto a vaste regioni di povertà esisteranno, non senza disagio, nuove aree di opulenza. Le tecnologie avanzate creeranno un genere di prodotti e di beni tali da conferire all'individuo un potere mai avuto prima, sconvolgendo i tradizionali vincoli con il paese, la comunità e la famiglia. Questi nuovi oggetti, che chiamo nomadi in quanto piccoli e portatili, si apprestano a alterare i rapporti in tutta la gamma della vita moderna. E a modificare, anzitutto, i rapporti dell'uomo con se stesso.
Alcuni di questi oggetti, come le armi, i vestiti e l'orologio, sono noti da tempo. Di recente, in settori apparentemente sporadici dell'economia, sono comparsi altri oggetti nomadi: i telefoni cellulari trasformano gli scambi culturali e la comunicazione; ormai portatili, il personal computer e il fax hanno già incominciato a sconvolgere l'organizzazione del lavoro.
Questi oggetti [...] contribuiranno a creare un'umanità differente. Uomini e donne non saranno più i nomadi nudi delle società primitive dell'ordine del sacro, errabondi, di pozzo in pozzo, in cerca di acqua per sopravvivere. Né saranno i pericolosi nomadi perseguitati dell'ordine della forza. Gli abitanti privilegiati dell'Europa, del Pacifico e delle regioni più ricche delle periferie saranno nomadi liberi, potenti, vincolati unicamente dal desiderio e dall'immaginazione, dall'avidità
e dall'ambizione. Questa nuova elite nomade si sta già formando, sciogliendo i legami con ogni luogo in particolare, nazione o quartiere che sia.
Quarta di copertina
Alla vigilia del terzo millennio, quale nuovo ordine politico si profila dinanzi a noi? Quale sviluppo? Quali rapporti di potere fra le nazioni? Quali stili di vita? Quali tendenze artistiche?Stiamo entrando in un periodo radicalmente nuovo: la storia accelera, i blocchi si dissolvono, la democrazia guadagna terreno, ovunque sorgono nuovi attori e nuove poste in gioco.
Di fronte a tali evoluzioni, apparentemente disordinate, va di moda diffidare dei modelli, abbandonarsi al gioco delle molteplici forze che agitano il pianeta, fare del mercato il padrone di ogni cosa, l'arbitro di ogni cultura.
Non sottoscrivo questa moda. Al contrario ritengo che la nostra come ogni epoca sia relativamente spiegabile, che l'avvenire possa essere chiarificato con ipotesi serie, che siamo in grado di schizzare le linee dell'orizzonte. A condizione di gettare ponti fra gli attuali innumerevoli apporti delle scienze sociali e di servircene per dare senso al rigoglio di fatti che sorprendono il nostro quotidiano.
(Jacques Attali)
ALVIN TOFFLER, Prefazione
I. Il prossimo ordine mondiale
II. La lotta per la supremazia
III. Perdenti millenari
IV. L'uomo nomade
V. Abbandono della sovranità e bisogno dei limiti Echi di stampa
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08/07/1994 - Gazzetta del Sud
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01/03/1994 - Capital
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17/02/1994 - Gazzetta del Sud
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15/01/1994 - Il Paese
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31/12/1993 - Il Mattino
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29/12/1993 - L'Italia
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27/12/1993 - Il Giornale
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20/11/1993 - Il Paese
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01/07/1993 - Il Mattino
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22/05/1993 - Il Paese
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