Estratto del libro
Il problema principale della letteratura è quello di inventarla. Cosa vuol dire inventare ciò che esiste già, dai tempi dei tempi? Lo vedremo. Bisogna subito però sgombrare il terreno da alcuni possibili equivoci. Non si tratta ovviamente di andare in cerca di nuovi temi, di spunti di cronaca da trasformare, di allegorie da mandare a segno, di tecniche espressive non entrate ancora in uso.
Questi reperti accompagnano lateralmente il cammino della letteratura mostrando qualche volta le comode scorciatoie a quegli scrittori che realmente non sanno che cos'è la letteratura. Peggio poi accade quando si giunge alla confusione attuale: la parola inglobata dall'informazione giornalistica e televisiva che interferisce con quella che sta alla base di un'invenzione creativa. Il lettore, o lo spettatore distratto, ritiene, forse in buona fede, che l'una e l'altra siano la stessa cosa o appartengano allo stesso campo di persuasione.
Quarta di copertina
I saggi e gli articoli riuniti in questo volume vogliono costituire, nelle mie intenzioni, un campionario della mia attenzione mai venuta meno verso i classici italiani e stranieri, mentre mi spendevo per tanti anni ad illustrare i nostri contemporanei [...].
Si noterà una specifica inclinazione verso personaggi che hanno vissuto l'avventura umana con il gusto di travasarla in scrittura: da Petrarca a Casanova, da Restif de la Bretonne a G.G. Belli (e si potrebbero citare decine di altri esempi). A ciascuno ho dedicato in varie occasioni un po' del mio tempo, mai scambiando però l'autore con il modello riproposto da molti, in generale, come lo stereo tipo di una condizione umana. I miei autori conserveranno il loro segreto, quello che li indusse a trasferirsi interamente nella scrittura, anche dopo indagini minuziose. Non sapremo mai, ad esempio, chi fosse nella realtà di tutti i giorni o in quella che la scrittura veniva trasfigurando, un Casanova o un Belli: personaggi dei quali si conoscono le ambizioni minori, mai le maggiori e più segrete. È forse questo il destino autentico della letteratura: di servire unicamente al mistero dell'esistenza, concedendosi una prova di forza, una tenacia e in alcuni casi una dedizione assoluta.
(Giacinto Spagnoletti)
Premessa
L'INVENZIONE DELLA LETTERATURA
L'invenzione della letteratura
L'Eneide: versioni, rifacimenti e travestimenti
Postilla: l'Eneide di Vivaldi
Parabola del petrarchismo
Realtà e cultura nelle Muse napolitane di G.B. Basile
Il misterioso Sgruttendio
"Recita paterna" di un arcade
Casanova e la fantascienza
La fuga dai Piombi e Il duello
Pensieri libertini
Ritratto di Restif de la Bretonne
Nota a Les Nuits de Paris
Testimonianza sulla vita e sul carattere di Restif de la Bretonne
Restif o il sogno del Recinto
I romanzi storici di de Sade
La critica romantica nella considerazione del primo Novecento
La fortuna di Hoffmann
La "doppia verità" di G.G. Belli
Per una scelta dei Sonetti belliani
RITRATTI DEL NOSTRO OTTOCENTO
Niccolò Tommaseo
Francesco De Sanctis
Giosue Carducci
Postilla carducciana
Le Note azzurre di Carlo Dossi
Federico De Roberto
Postilla: De Roberto quasi privato
ALTRE LETTURE
Melville fantastico
Lettura de I fiori del male
Per Verlaine
Strindberg e le donne
Autodifesa di un folle
Il punto su Kafka
Lorca: il riscatto di un mondo perduto
L'AURORA DEL NOVECE TO
Una vita di Svevo
Uno, nessuno e centomila nella storia di Pirandello
L'antipoesia di Gozzano
La luce di Jiménez
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